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Categories: Politica

Elezioni politiche 2018: candidati in corsa per il voto del 4 marzo e programmi

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Domenica 4 marzo 2018 tutti alle urne per scegliere la nuova maggioranza di governo e, indirettamente, il nuovo premier. La campagna elettorale in vista delle elezioni politiche 2018 infuria e i candidati si sfidano a suon di dichiarazioni, interviste, incontri e tribune elettorali organizzate in ogni dove. Nonostante questo impegno però la grande incognita, come da tradizione, anche in occasione delle elezioni 2018, rimane l’astensionismo. Molti si stanno ancora chiedendo chi votare alle elezioni nazionali 2018 nonché come votare, dato che in tanti non hanno ancora capito come funziona il Rosatellum, la legge elettorale licenziata dal governo uscente. Facciamo il punto della situazione, approfondiamo il tema elezioni politiche 2018 dando anche uno sguardo agli aggiornamenti relativi alle altre votazioni, ossia alle elezioni Regionali e Comunali 2018.

Quando si vota alle elezioni 2018

Quando si vota alle elezioni 2018? La data delle elezioni politiche 2018 è prossima: il premier Paolo Gentiloni ha annunciato la chiusura ufficiale della 17esima legislatura sciogliendo le Camere lo scorso 28 dicembre. Quindi il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha indetto le prossime elezioni politiche il 4 marzo 2018, domenica. In definitiva, con il voto programmato per il 4 marzo, la diciottesima legislatura comincerà naturalmente il giorno venerdì 23 marzo 2018.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2018/02/20/elezioni-2018-come-si-vota-il-4-marzo/200720/” testo=”Come si vota alle elezioni del 4 marzo 2018″]

[didascalia fornitore=”ansa”] [/didascalia]

Chi votare alle elezioni politiche 2018

Gli elettori italiani stanno già (o ancora) interrogandosi su chi votare alle elezioni politiche 2018. A parte uno zoccolo duro di seguaci della prima ora di questo o di quel partito, sono tanti gli italiani che non sanno neanche se si recheranno alle urne per apporre il proprio voto e decidere chi mandare in Parlamento in occasione di questa tornata elettorale.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2018/01/16/elezioni-2018-i-loghi-dei-partiti-in-corsa-per-il-parlamento/196645/” testo=”Elezioni 2018: i loghi dei partiti in corsa per il Parlamento”]

I candidati alle elezioni 2018 nelle coalizioni sono divisi in diversi partiti. Ma va ricordato che la legge elettorale con cui gli italiani andranno a votare il 4 marzo 2018 la cosiddetta Rosatellum Bis non prevede l’indicazione del candidato premier.

Ecco i partiti che fanno parte della coalizione di centrodestra, con il relativo leader: Forza Italia (Silvio Berlusconi), Lega (Matteo Salvini), Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni), Noi con l’Italia – UDC (Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa), Energie per l’Italia (Stefano Parisi), Udeur (Clemente Mastella). Tra i candidati VIP del centrodestra c’è Giulia Bongiorno, che è capolista della Lega alle elezioni politiche 2018. L’avvocato penalista di Andreotti, tra gli altri, è stata protagonista di diverse campagne contro la violenza sulle donne.
Il nodo sul candidato premier del centrodestra alle elezioni politiche 2018 è stato sciolto ufficialmente. I leader dei diversi partiti di coalizione, e soprattutto Berlusconi e Salvini, si sono accordati per un nome che piace a tutti, quello di Antonio Tajani.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2017/01/17/chi-e-antonio-tajani-il-nuovo-presidente-del-parlamento-europeo/159075/” testo=”Chi è Antonio Tajani, già presidente del Parlamento Europeo”]

La conferma della disponibilità a vestire i panni del premier da parte di Tajani è arrivata anche via social, su Twitter si legge: “Ringrazio Il Presidente Berlusconi per il suo atto di stima nei miei confronti. Ho dato a lui,stasera,la mia disponibilità a servire l’Italia.Ora ogni ulteriore decisione spetta ai nostri concittadini ed al Presidente della Repubblica.

[twitter code=”https://twitter.com/Antonio_Tajani/status/969318258141794305”]

Della coalizione di centrosinistra fanno parte i seguenti partiti: Partito Democratico (Matteo Renzi), Civica Popolare (Beatrice Lorenzin), Lista +Europa (Emma Bonino) che concorre grazie al Centro democratico di Tabacci che ha permesso l’uso del suo simbolo, poi c’è Insieme, che raggruppa Socialisti, Verdi e civici prodiani, e infine Svp Südtiroler Volkspartei. Tra i candidati Vip del centrosinistra Matteo Renzi dovrebbe essere confermato candidato premier, ma dipende se la base minaccia di spaccarsi per accogliere gli input di Massimo D’Alema che vorrebbe un accordo col Partito Democratico, ma senza la conduzione di Renzi.

Per la sinistra corre Liberi e Uguali (LeU) di Pietro Grasso, che è anche il candidato premier. Il ‘nuovo’ partito unitario della sinistra comprende Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. LEGGI QUI IL PROGRAMMA DI LEU.

Alle elezioni politiche 2018 Luigi Di Maio è il candidato premier del Movimento 5 stelle, ed è lui che ha reso noti i nomi dei candidati del Movimento 5 Stelle vincitori delle Parlamentarie.

Altri partiti che si presentano alle Elezioni politiche 2018 sono: Rinascimento (Vittorio Sgarbi), Potere al popolo (Viola Carofalo), Casapound (Simone Di Stefano).

Programmi dei partiti per le elezioni politiche 2018

La campagna elettorale è in corso, i partiti hanno già reso pubblici i loro programmi politici per sedurre l’elettorato chiamato al voto alle elezioni del 4 marzo 2018. Argomenti comuni a tutti sono il lavoro, le pensioni, le tasse, ma ciascuna coalizione o partito declina tali temi accentuando diversi aspetti e proponendo ricette più o meno concrete da realizzare per migliorare la situazione del Paese e dei cittadini. Prendiamo ad esempio il tema dei vaccini: cosa cambia dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018?

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/partiti-politici-italiani/2018/02/28/lavoro-e-pari-opportunita-per-le-donne-i-programmi-elettorali-a-confronto/201490/” testo=”Lavoro e pari opportunità per le donne: programmi elettorali a confronto”]

Il nucleo centrale del Patto di Arcore, ovvero il programma politico di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, riguarda il fisco, la creazione della cosiddetta flat tax e la revisione della Riforma Fornero sulle pensioni. LEGGI QUI IL PROGRAMMA DELLA LEGA.

Il centrodestra mira ad abbassare la pressione fiscale con una no tax area che riguardi anche bollo, Irap e Imu. Per approfondire, LEGGI QUI IL PROGRAMMA DI FORZA ITALIA

Il nucleo centrale del programma politico del Partito Democratico è l’abbassamento dell’Irpef per le famiglie e il taglio del cuneo fiscale. Mentre sul versante imprese in programma c’è il taglio Ires e Iri al 22%. Proposta anche l’introduzione di assegni familiari per ciascun figlio al posto del bonus bebè. Per quanto riguarda le pensioni, il PD propone di migliorare l’APE anticipo pensionistico e fare entrare nel beneficio altre categorie di lavoratori, ora esclusi dal provvedimento. Il centrosinistra punta anche alla pensione di garanzia per i giovani. LEGGI QUI IL PROGRAMMA DEL PARTITO DEMOCRATICO

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2018/01/31/immigrazione-cosa-cambia-dopo-le-elezioni-del-4-marzo/198325/” testo=”Immigrazione: cosa cambia dopo le elezioni del 4 marzo”]

Il programma politico del Movimento Cinque Stelle è stato presentato e spiegato da Luigi Di Maio in 20 punti, in cui ovviamente spicca la proposta ideata già da qualche anno dal M5S, ossia l’istituzione del reddito di cittadinanza, affiancato dalla novità della pensione di cittadinanza, una pensione minima più alta rispetto a quella attuale.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2018/01/30/abolizione-vitalizi-parlamentari-che-succede-dopo-le-elezioni-del-4-marzo/198211/” testo=”Abolizione vitalizi parlamentari: che succede dopo le elezioni del 4 marzo”]

Per quanto riguarda la riforma della legge Fornero, i cinquestelle vorrebbero introdurre la possibilità per tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi versati alla previdenza. Anche i grillini sostengono la fattibilità della riduzione dell’Irpef e propongono, nei 10 punti del programma, anche un’estensione della no tax area. Per le imprese: oltre al taglio di Irap e tasse sul lavoro si punta all’abolizione di studi di settore e spesometro.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2018/01/29/pensioni-cosa-cambia-dopo-le-elezioni-del-4-marzo-chi-vuole-cancellare-la-fornero/197187/” testo=”Pensioni, cosa cambia dopo le elezioni del 4 marzo: chi vuole cancellare la Fornero”]

[didascalia fornitore=”foto”]Fonte infografica: Money.it[/didascalia]

Come funziona il Rosatellum

Per rinfrescare la memoria ai nostri lettori, vediamo come funziona il Rosatellum, o per meglio dire il Rosatellum Bis. Si tratta di un sistema elettorale proporzionale con correttivo maggioritario: per cui il 64% dei seggi saranno assegnati con sistema proporzionale (listini plurinominali) e il 36% con sistema maggioritario (collegi uninominali). Le circoscrizioni sono 20 per il Senato, una per ogni regione, mentre sono 28 quelle della Camera.

Come possiamo vedere dall’infografica di centimetri per Ansa, con il Rosatellum Bis ci sarà un’unica scheda e non viene concesso il voto disgiunto. La soglia di sbarramento sia per Camera e Senato è pari al 3% a livello nazionale per le liste, mentre è del 10% per le coalizioni. C’è poi la soglia dell’1% valida per i partiti in coalizione che consente di ripartire i voti ottenuti dalla lista alla coalizione stessa. Sotto questa soglia i voti vanno dispersi.

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Sono consentite al massimo 5 pluricandidature nei listini proporzionali, ma non nei collegi uninominali. È invece consentita la candidatura dello stesso candidato in un collegio uninominale e nei collegi plurinominali, anche in questo caso fino a un massimo di cinque. I listini per il proporzionale possono contenere un numero di candidati compreso tra 2 e 4. Non è prevista l’indicazione del leader di coalizione – ovvero del candidato premier – ma del ‘capo’ della singola forza politica.

I seggi saranno assegnati come segue:

  • alla Camera i seggi totali sono 630, 232 sono assegnati in collegi uninominali, di cui 6 per il Trentino Alto Adige, 2 per il Molise e 1 per la Valle d’Aosta; 386 sono assegnati in collegi plurinominali di piccole dimensioni (65 collegi elettorali in tutto); 12 nella Circoscrizione Estero
  • al Senato i 315 seggi sono assegnati così: 102 in collegi uninominali, di cui 1 per il Molise, 1 per la Valle d’Aosta. I restanti senatori saranno eletti in 207 collegi plurinominali, 6 nella circoscrizione Estero.
    Nei collegi uninominali il seggio è assegnato al candidato che raggiunge più preferenze. I seggi da assegnare alle liste nei collegi plurinominali saranno ripartiti a livello nazionale, tra coalizioni e liste che hanno superato la soglia di sbarramento, con metodo proporzionale.

Come votare alle elezioni politiche 2018

Vediamo come votare alle elezioni politiche 2018. Ci sarà un’unica scheda elettorale per il maggioritario e il proporzionale, per la Camera e per il Senato, su cui saranno visibili i nomi dei singoli candidati associati ai partiti che li sostengono, e accanto i nomi del listino della circoscrizione relativa. Si potrà sbarrare il nome del candidato, e in questo caso il voto andrà ai partiti con sistema proporzionale, oppure il simbolo del partito, dando così il voto al partito e al candidato uninominale. Non è previsto il voto disgiunto. La scheda sarà comunque redatta con le ‘istruzioni per l’uso’ sul frontespizio, dove è spiegato come si vota e come saranno redistribuiti i voti.

COME SI VOTA: L’elettore barra con la matita il contrassegno della lista prescelta ed il voto viene attribuito anche al candidato nel collegio uninominale. E’ riconosciuta la quota di genere nella proporzione di 60-40%.

I documenti necessari per votare alle elezioni politiche 2018 sono la tessera elettorale rilasciata dal Comune di residenza, la carta d’identità o la patente o altra tessera di riconoscimento ufficiale purché munita di fotografia.

Le altre elezioni – regionali e comunali

Nel corso del 2018 saranno sei le regioni italiane in cui saranno rinnovati i consigli regionali: Lazio, Lombardia, Molise, Basilicata, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. In Lazio e Lombardia la data delle politiche si sovrappone a quella delle regionali in un unico election day che si svolge il 4 marzo. In Molise la data delle elezioni regionali è stata annunciata per il 22 aprile. Ricordiamo che per le amministrative è previsto che la data sia fissata dal governo nel periodo che va dal 15 aprile al 15 giugno.

In occasione delle elezioni regionali 2018 nel Lazio si sfidano alla presidenza: Nicola Zingaretti (centrosinistra) governatore uscente del PD, Roberta Lombardi deputata del Movimento 5 Stelle, Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice e outsider che potrebbe essere sostenuto anche dal centrodestra. Proprio Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia non sono ancora riusciti a trovare un nome su cui convergere da proporre come candidato.

Per quanto riguarda le elezioni regionali 2018 in Lombardia si sfidano alla prima poltrona al Pirellone i seguenti candidati: Attilio Fontana, ex sindaco di Varese della Lega, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori del Pd, Dario Violi per il Movimento 5 Stelle e Onorio Rosati, candidato alla presidenza della Regione Lombardia per Liberi e Uguali.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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