Non è piaciuto molto a Piazza Affari il risultato elettorale del 4 marzo, forse più per il clima di incertezza che per il risultato in sé. La Borsa di Milano ha aperto in calo con il Ftse Mib che ha segnato 21.462 punti, in flessione del 2,02% rispetto alla chiusura di venerdì, e l’All Share -1,83%, ma poi è iniziata una fase di rialzo, portandosi intorno al meno 1% a quota 21.697 punti (All Share -0,91%) con lo 0,93% alle 9:15. Tonfo delle banche con Unicredit che perde il 2,09%, Intesa l’1,83%, Mps il 2,43, Ubi il 2,99, Banco Bpm -4,82% e Bper il 4,4; Monte dei Paschi di Siena è stato prima sospeso e poi riammesso, perdendo il 2,75% a 3,04 euro alle 9:45. Il crollo peggiore è quello però di Mediaset che segue il destino politico di Silvio Berlusconi, con un cedimento del 4,63% a 2,96 euro.
In calo anche un altro indice da sempre sotto osservazione, lo spread tra Btp e Bund tedeschi che apre in deciso rialzo a 143 punti base contro i 131 della chiusura di venerdì: il rendimento del decennale italiano è salito al 2,02%.
Apertura cauta e in tenuta per le altre borse europee con Francoforte che vede il Dax a -0,63%, a Parigi il Cac40 a – 0,21%, mentre a Londra l’indice Ftse100 segna un +0,04%. Per le piazze europee dunque pesa più il voto della base dell’Spd che ha detto sì all’accordo con Merkel, dando un governo stabile alla Germania.
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