Il Tribunale di Palermo cancella le Regionarie del M5S e annulla la vittoria di Giancarlo Cancelleri a candidato alla Regione, ma il movimento annuncia ricorso e conferma che rimane lui il candidato. È quanto si legge in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo a firma dello stesso Cancelleri. “Alla luce del decreto del Tribunale civile di Palermo, il MoVimento 5 Stelle annuncia che esercitando un suo diritto farà ricorso per far valere le proprie ragioni. I tempi per aspettare la fine del procedimento e per rinnovare le votazioni purtroppo non ci sono più”, scrive. Nel frattempo Grillo, che era a Roma per incontrare uno dei suoi avvocati, si è scagliato ancora una volta contro i giornalisti. “Questo è sequestro di persona, io vi mangerei soltanto per il gusto di vomitarvi, voi siete i principi del pettegolezzo, quindi non mi coinvolgerete più. Un minimo di vergogna voi la percepite per il mestiere di che fate, sì o no?”, ha detto ai cronisti che lo aspettavano fuori dall’hotel Forum.
Al momento, la candidatura di Cancelleri è ufficialmente sospesa. CaLa quinta Sezione Civile ha dato ragione a Mauro Giulivi, esponente grillino e compagno della deputata Chiara Di Benedetto, che era stato escluso dalla corsa per non aver firmato l’ormai noto “contratto/codice etico”. Non solo. Il giudice Claudia Spiga, che ha sospeso le elezioni ai soli candidati della provincia di Palermo, ha sottolineato che la mail con cui venne escluso dalla corsa non è valida ai fini di un procedimento disciplinare tale da portare all’esclusione dalla competizione elettorale. Ora il M5S e al candidato di punta sostenuto da Luigi Di Maio, con lui in Sicilia da agosto per la campagna elettorale ha annunciato il ricorso.
Fin dalla sospensione delle Regionarie, datata 12 settembre, la campagna elettorale di Cancelleri è andata avanti come da programma, come si vede anche dalla sua pagina Facebook: nei momenti in cui sulla stampa arrivava la notizia della sospensione, il candidato M5S si trovava a Caronia in compagnia di Di Maio.
Il Movimento ha continuato a difendere Cancelleri e ha assicurato, dal blog di Grillo con un post a firma del movimento”, che non ci sarebbe stato “nessun rischio caos”, chiarendo che “il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle elezioni, come previsto, e lo farà seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale“. In teoria, in base a quanto scritto dallo stesso movimento, le elezioni sarebbero da rifare, con tempi strettissimi, visto che i simboli vanno presentati entro sabato e le liste entro il prossimo 6 ottobre.
Perché il tribunale ha sospeso le Regionarie del M5S
Il tribunale di Palermo ha dato ragione all’esponente grillino escluso dalla competizione elettorale. Secondo quanto già rivelava La Stampa, Giulivi, storico esponente del movimento siciliano, sarebbe stato escluso per non aver firmato l’ormai noto “contratto/codice etico” che già costò l’intervento del Tribunale per le “comunarie” di Genova quando fu Marika Cassimatis a opporsi al no, arrivato da Beppe Grillo.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2017/09/05/elezioni-regionali-in-sicilia-candidati-e-quando-si-vota-per-il-presidente-e-i-deputati-dell-ars/183283/” testo=”Tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni regionali in Sicilia”]
Il Tribunale di Palermo ha riconosciuto che il documento non può essere definito come il codice del Movimento che ne ha uno già depositato. Giulivi avrebbe ricevuto il documento da firmare in tempi strettissimi, a suo dire senza neanche avere il tempo di leggerlo, e avrebbe quindi deciso di non consegnarlo: da qui l’esclusione dalle votazioni.
Il giudice – spiega all’AdnKronos l’avvocato di Giulivi, Lorenzo Borrè – nell’ordinanza ha detto che “sussiste il fumus boni iuris per la sospensione dei provvedimenti di esclusione della partecipazione di Mauro Giulivi dalle procedure di scelta di candidati del M5S alle elezioni regionali del 2017” e di conseguenza “per la sospensione dell’efficacia esecutiva delle votazioni con cui sono stati scelti detti candidati“.
Il tribunale “ha ritenuto però di dover estendere il contraddittorio ai candidati votati alle primarie e ha quindi disposto una nuova udienza per il 18 settembre in occasione della quale il provvedimento verrà o confermato o revocato“, aggiunge il legale.
Il sospetto è che non sia stato solo un ricorso “tecnico” ma una lotta interna alle fazioni del M5S siciliano. Come ricostruito da Ansa, Giulivi è compagno della parlamentare nazionale Chiara Di Benedetto, vicina all’ala dei cosiddetti “monaci” guidata da Riccardo Nuti, l’ex esponente di punta del M5S palermitano sospeso dopo l’inchiesta sulle firme false per le elezioni amministrative del 2012.
L’avvocato Borrè, che lo sta assistendo nel ricorso, è lo stesso che ha già intentato cause contro il movimento, l’ultima a sostegno di Cassimantis a Genova.
Giulivi si era candidato col movimento all’Ars siciliana ed era stato il secondo più votato nel collegio di Palermo, dietro solo a Francesco Campanella (oggi passato a Mdp-Art 1): a seguito delle dimissioni del deputato regionale Giorgio Ciaccio, sempre per le firme false, sarebbe dovuto subentrare al suo posto, ma l’assemblea regionale respinse le dimissioni di Ciaccio anche col voto di alcuni esponenti del M5S.
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