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Alle elezioni regionali nelle Marche 2015 ha vinto Luca Ceriscioli, del centrosinistra, con il 41% dei voti. Al secondo posto si è piazzato Giovanni Maggi, del Movimento 5 Stelle, con circa il 21% delle preferenze. Ceriscioli è insegnante e racconta i suoi progetti elettorali incentrandosi su un aspetto che ritiene molto importante, quello dell’economia rurale, legata anche all’offerta turistica. L’elezione si è svolta con il sistema maggioritario: vince chi ha più voti e non ci sono ballottaggi. Chi arriva secondo è comunque eletto consigliere regionale. Il sistema previsto è quello proporzionale che vuole anche l’approvazione di un premio di maggioranza. In totale i seggi in consiglio sono 31.
– Chi è Luca Ceriscioli, nuovo governatore delle Marche
I seggi sono ripartiti in questo modo: 18 seggi vanno alla coalizione vincente che raggiunge il 40% dei consensi, 17 se si arriva al 37%, 16 se si attesta al 34%. Al di sotto di questa percentuale i seggi vengono assegnati sulla base di un criterio proporzionale. E’ questo il risultato nell’ambito di una tornata elettorale che ha previsto anche altre elezioni regionali, oltre che alle amministrative in alcuni comuni.
Gli sfidanti
Gian Mario Spacca è il governatore uscente della regione. E’ stato eletto per ben due mandati nelle file del Partito Democratico. Ha deciso di ricandidarsi, fondando, però, la lista Marche 2020 ed è appoggiato anche dal Nuovo Centrodestra.
Giovanni Maggi è il candidato del Movimento 5 Stelle. Ha da sempre lavorato nel settore comunicazione con alcune multinazionali ed è attivista del movimento di Beppe Grillo nella sua sede di Ancona.
Luca Rodolfo Paolini è il candidato di Lega Nord e Fratelli d’Italia. E’ stato da sempre fedele al partito di Salvini e proprio nelle file di questo schieramento politico ha avuto un mandato da deputato tra il 2008 e il 2013.
Edoardo Mentrasti è il candidato che gode dell’appoggio di SEL e Rifondazione Comunista. E’ noto per la sua determinazione, per la sua coerenza, e vuole rappresentare un’alternativa alle politiche del PD.