Non c’è pace per il centrodestra a Roma. Dopo il presunto dietrofront di Silvio Berlusconi, è lo stesso Guido Bertolaso a chiarire che non ritirerà la candidatura a sindaco della Capitale. “Vado avanti, il mio obiettivo è il 5 giugno“, ha dichiarato, rinnovando così la sua intenzione di candidarsi al Campidoglio. In mattinata lo scenario era molto diverso: l’ex Cavaliere sembrava pronto a silurarlo per far convergere il centrodestra su Giorgia Meloni. I vertici di Forza Italia si sono riuniti a Palazzo Grazioli per cercare la quadratura del cerchio, tra sostenitori della linea Bertolaso e quelli dell’unità a ogni costo (quindi a favore della Meloni). Risultato? Bertolaso rimane il candidato sindaco di Roma per Forza Italia, accanto alla Meloni per Fratelli d’Italia e Lega Nord, certificando così per l’ennesima volta la spaccatura nel centrodestra. “Berlusconi mi ha chiesto il grande sacrificio di andare avanti e cercare di fare il sindaco di questa città per risolvere una serie di situazioni complicate“, ha spiegato Bertolaso in conferenza stampa. Nulla da fare per i sogni di gloria di Matteo Salvini che già si vedeva a fianco dello storico alleato, pronto a sfidare il PD e il M5S con un centrodestra finalmente riunito.
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La decisione della doppia candidatura mostra quanto sia profonda la frattura tra i due alleati e come sia diventato difficile anche per lo stesso Berlusconi tenere le redini del suo partito. Le indiscrezioni si erano fatte insistenti nella giornata del 20 aprile. L’ex premier si era praticamente arreso: l’uomo che tanto aveva voluto come sindaco andava incontro a un flop annunciato. Complice anche una campagna elettorale inconsistente, piena di gaffe. Glielo hanno detto e ripetuto fino allo sfinimento i fedelissimi, da Maurizio Gasparri a Renato Brunetta, implorandogli di cambiare idea finché era in tempo. “Con Bertolaso non andiamo da nessuna parte, facciamo una figuraccia epocale”, il succo. I sondaggi sono sempre stati impietosi: i romani di centrodestra l’ex capo della Protezione Civile proprio non lo vogliono.
Al contrario di Giorgia Meloni, nome forte che, sempre stando ai sondaggi, può andare fino in fondo nella battaglia con la favorita grillina Virginia Raggi. La stessa Meloni che, da sempre, gode dell’appoggio di Salvini. Il leader della Lega Nord non ha mai accettato Bertolaso e, restando accanto alla futura mamma di Fratelli d’Italia, ha provocato la rottura dell’alleanza.
Alleanza che, salvo sorprese, dovrebbe ricompattarsi attorno a Meloni. Berlusconi, che ancora non è deciso al cento per cento, starebbe pensando a una lista unica di centrodestra attorno a lei, senza simboli politici. Cosa che non sarebbe andata giù a Salvini. L’alternativa, remota, è appoggiare Alfio Marchini, l’imprenditore romano che avrebbe un gradimento maggiore di Bertolaso. Il quale avrebbe sbottato con i suoi: “Non mi potete scaricare così. Io ho una storia. Non merito questo trattamento. Sono l’uomo che ha soccorso l’Aquila”. In caso di stop alla corsa al Campidoglio, sarebbe pronta per lui comunque una poltrona: vicesindaco, city manager o primo in lista tra i consiglieri.
I giochi sembrano fatti. Non resta che aspettare la riunione dell’ufficio di presidenza di Forza Italia convocato da Berlusconi alle 11 di giovedì 21 aprile. La Meloni, al Pincio, potrebbe cominciare la campagna elettorale a nome di tutti.
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