Stefano Fassina prende le distanze dal PD e ammette che in caso di ballottaggio non appoggerà il candidato renziano Roberto Giachetti. Inizialmente escluso alla corsa per le prossime elezioni comunali di Roma che si terranno il 5 giugno e successivamente riammesso dal Consiglio di Stato, Stefano Fassina ribadisce che non ci sarà alcuna apertura da parte di Sinistra Italiana nei confronti del Partito Democratico.
“Le distanze programmatiche con il Pd sono enormi. Giachetti propone di tornare alla Roma degli anni Novanta e Duemila. Quella Roma che ha costruito periferie insostenibili ed ha contribuito ad aumentare le diseguaglianze. Non ci sono le condizioni per una convergenza programmatica”, così interviene il candidato Stefano Fassina ospite di Maurizio Belpietro a ‘La telefonata su Canale 5’, a chi gli chiede se appoggerà Roberto Giachetti nel caso lo sfidante del Pd arrivasse al ballottaggio.
“Noi siamo in campo per dare un governo di radicale discontinuità a Roma, questo è il nostro obiettivo. Vogliamo che al centro delle politiche ci siano i cittadini e non gli interessi particolari che nell’ultimo quarto secolo hanno segnato negativamente la città, a partire dalle periferie. Parliamo alla metà della città che non mi va a votare, parliamo al popolo della sinistra abbandonato dal pd, che è sempre più vicino a interessi più forti del paese” ha chiarito Fassina.
E sulle polemiche riguardanti la frase della Ministra Boschi sui ai partigiani e il referendum sulle riforme, Fassina pernsa sia un’affermazione “molto grave e preoccupante” e aggiunge: “La Costituzione dovrebbe unire gli italiani mentre Renzi e Boschi ne vogliono fare un plebiscito su loro stessi, quindi vogliono dividere. Il governo dovrebbe promuovere l’unità e non la divisione. Ancora una volta un atteggiamento inaccettabile”.
“Fassina sbaglia a dichiarare la sua indisponibilità a votare per il nostro candidato Giachetti. Uniti si vince e perciò mi auguro che all’ultimo momento cambi idea”. È quanto afferma Stefano Pedica del Pd. “Fassina contesta il periodo degli anni ’90- 2000? – sottolinea Pedica – Allora gli ricordo che erano gli anni in cui si parlava di sviluppo e di crescita mentre dal 2008 in poi abbiamo solo sentito parlare di inciuci trasversali, di mafia capitale e politici vicini a Buzzi e Carminati. Fassina deve fare la sua campagna elettorale fino al 5 giugno per portare voti al suo partitino, ma dopo il 5 mi auguro che torni ad essere un uomo di centrosinistra. Spero che rifletta e appoggi Giachetti al ballottaggio. Se non lo farà, vinceremo lo stesso ma dispiace veder sparire un personaggio di spessore politico come lui”.
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