La corsa di Stefano Fassina a sindaco di Roma si interrompe ancora prima di iniziare. Le liste Sì e SEL, a sostegno della sua candidatura, sono state dichiarate inammissibili dal tecnici del Comune, portando all’esclusione dell’ex ministro dalle elezioni per il Campidoglio. “Abbiamo appreso con stupore che la commissione elettorale ha respinto le nostre liste dalla competizione per Roma. Si tratta di una decisione che, se fosse confermata, altererebbe pesantemente l’esito delle elezioni amministrative nella Capitale“, scriveva lo stesso Fassina sui sui profili social annunciando contromisure. “Presentiamo subito ricorso e nelle prossime ore decideremo quali ulteriori iniziative intraprendere“, aveva annuncito dalla pagina Facebook, ma a poco meno di una settimana è arrivata la decisione del Tar del Lazio che ha confermato l’esclusione dalle votazioni del 5 giugno. Ora resta solo il ricorso al Consiglio di Stato, che avrà tre giorni di tempo per decidere.
Il tribunale amministrativo ha respinto quindi tutti i ricorsi proposti da ”Sinistra per Roma – Fassina sindaco”, sia quelli relativi alle due liste che appoggiano l’ex viceministro dell’Economia, sia quelli riguardanti i municipi (a parte Andrea Catarci, al vertice dell’VIII, che si è presentato da solo), a causa di un vizio di forma che ha reso di fatto invalida la sottoscrizione.
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Dopo il caos scoppiato nel centrodestra, ora tocca alla sinistra finire nell’occhio del ciclone per le amministrative di Roma. Tutto è nato da un pasticcio burocratico nella presentazione delle liste a sostegno di Fassina: respinte sia le liste per i Municipi, la lista civica a sostegno di Fassina e quella politica, cioè Sì-SEL . Secondo quanto apprende il Corriere della Sera, ci sarebbe un doppio errore: nella civica non ci sarebbe la data delle sottoscrizioni, mentre nella politica la commissione elettorale avrebbe ritenute valide meno firme di quelle necessarie per la candidatura.
I dissidenti anti-Renzi perdono così il loro candidato e ora dovranno decidere il da farsi. Al netto del ricorso, gli elettori di sinistra che hanno appoggiato il progetto di Fassina per la Capitale dovranno scegliere se votare alla Montanelli, “turandosi il naso”, e scegliere Roberto Giachetti, renziano della prima ora, o unirsi al voto di protesta e appoggiare la candidata M5S Virginia Raggi.
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