Gli occhi sono tutti puntati sulle elezioni regionali umbre previste per il 27 ottobre che sono un fondamentale banco di prova nello scontro tra il centrodestra e l’asse PD-M5S. Di fatto il risultato delle elezioni in Umbria potrebbe dare un dato significativo risvolto e modificare lo scacchiere politico, che qualora lo storico fortino della sinistra dovesse cadere nelle mani del centrodestra, darebbe maggiore forza alle richieste di elezioni anticipate del leader leghista Matteo Salvini, ma in caso contrario rafforzerebbe la coalizione giallorossa che adesso è al governo e che potrebbe riproporre lo stesso schema alle future elezioni regionale previste in Calabria ed Emilia Romagna.
La candidata della lega Donatella Tesei che si presenta alle elezioni in Umbria con 5 liste del centrodestra, tra cui Fratelli d’Italia e Forza Italia, sembrerebbe in vantaggio secondo gli ultimi sondaggi, il che non sorprende visto il tour de force del leader Matteo Salvini per raccogliere consensi, in giro per la regione da oltre un mese. Il centrodestra è molto ottimista sul buon esito della campagna elettorale, dato che nelle scorse elezioni europee la lista più votata, con il 38%, è stata quella della Lega e alle politiche del 2018, con il 36,78%, il centrodestra ha dilagato nella regione. Dati alla mano la candidata presentata dalla Lega veste i panni della favorita.
Di contro i Pentastellati ed il Partito Democratico hanno unito le forze presentando un unico candidato, Vincenzo Bianconi. Il primo passo fatto dal Movimento 5 Stelle è stato quello di aprire una votazione, il voto Rousseau, per chiedere l’approvazione ai propri iscritti umbri riguardo un’alleanza con il centrosinistra, in questo caso, anche se non citato direttamente, il PD. La proposta però è stata vincolata, infatti il candidato governatore dovrà essere un civico e non un politico. Al via libera dopo la votazione, il M5s e il Pd hanno potuto dare vita al Patto civico per l’Umbria. Questa storica coalizione regionale ha ravvivato le speranze della sinistra per una vittoria finale.
Dunque, è chiaro che i risultati delle elezioni in Umbria assumeranno una portata nazionale valicando di fatto, i confini regionali. Qualora il centrodestra dovesse avere la meglio, la portata di questa vittoria sarebbe storica, poiché la tradizione umbra, che la vede una regione “rossa”, verrebbe ribaltata. Infatti, dal 1970, con il Pci prima e il centrosinistra poi, la regione ha sempre rigettato le proposte di una legislatura di destra. Staremo a vedere se il vento è cambiato.
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