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Elezioni USA: comunque vada sarà un insuccesso


Comunque vada, le elezioni USA 2016 saranno un insuccesso. Né Donald TrumpHillary Clinton convincono del tutto gli americani e il resto del mondo. La campagna elettorale dei veleni ha messo alla luce più che altro gli aspetti negativi dei candidati. Nessuno dei due ispira fiducia e vediamo perché.

Perché non votare Donald Trump
Dare addosso a Trump, lo ammettiamo, è più facile. Il magnate repubblicano è accusato di essere razzista contro le minoranze, gli afroamericani e i musulmani. Ha accusato i rifugiati di essere potenziali terroristi: “Ci saranno attacchi inimmaginabili, attacchi compiuti da quelle persone che stanno entrando adesso nel Paese. I rifugiati che arrivano hanno con sé telefonini con sopra la bandiera dell’Isis”. Ha sparato a zero contro gli immigrati messicani entrati negli Usa illegalmente attraverso la California. È un maschilista e sessista nei confronti delle donne; uno che vuole costruire muri e barriere e non ponti. Un oscurantista. Molti americani non gli perdonano di aver strizzato l’occhio al nemico russo Vladimir Putin. Trump è stato dipinto come un “crazy”, un pazzo. Qualcuno lo ha paragonato addirittura a Hitler. Qualcun altro al nostro Silvio Berlusconi (che non ha gradito).

C’è chi lo considera una bomba a orologeria pronta a scoppiare. Un ignorante e misogino, un miliardario arrogante e pieno di sé. Uno che non ha nessun rispetto della democrazia, tanto da dichiarare che accetterà il verdetto solo se vincerà lui. Altrimenti griderà al complotto e ai brogli elettorali. Inoltre, da amante delle armi, non vuole limitarne l’uso e, anzi, difende strenuamente il diritto dei cittadini di possederle per difendersi. Nonostante l’altissimo tasso di omicidi negli States.

Trump inoltre non ha filtri ed è politicamente scorretto. È un populista, parla alla pancia degli americani promettendo di “make America great again” (di rendere l’America di nuovo grande). Nonostante sia un isolazionista a livello economico e auspichi il rientro delle truppe dai teatri di guerra mediorientali. Sarà pure un bifolco ignorante, ragionano gli editorialisti, ma almeno non è un guerrafondaio come Hillary. Per molti resta un mostro e con lui alla Casa Bianca sarebbe la fine dell’America.

Perché non votare Hillary Clinton
Basta eleggere la candidata democratica per stare tranquilli? Nemmeno per sogno. Così come ci sono un sacco di motivi per non votare Trump, ce ne sono altrettanti per tenersi alla larga da Hillary. La possibile prima donna presidente ha sfruttato le frasi sessiste del rivale per dargli addosso, per dipingerlo come un molestatore di donne. Ma da che pulpito viene la predica, cara moglie di Bill… La quale non brilla in trasparenza, se pensiamo allo scandalo delle email: è finita sotto inchiesta per aver utilizzato indirizzi e server privati per le sue comunicazioni ufficiali, con il rischio di divulgare informazioni riservate. Se Trump parla alla pancia degli americani, la Clinton non riesce a scaldare i loro cuori e a fare sognare. Sarà che è espressione delle classi agiate e, come accusano i detrattori, delle lobby industriali e bancarie e della finanza internazionale.

Con la Clinton alla Casa Bianca il mondo rischia altre guerre. È giudicata guerrafondaia e porterebbe avanti con aggressività la politica interventista a stelle e strisce: la stima di Trump nei confronti del discutibile Putin servirebbe almeno a distendere i rapporti tra le due potenze. La Clinton, invece, odia il titolare del Cremlino e potrebbe fare precipitare una situazione già bollente. Continuando ad armare l’Ucraina e la Nato al confine russo, ad esempio. C’è chi teme che potrebbe scatenare addirittura la terza guerra mondiale. “Killary”, così è stata ribattezzata, fu del resto un Segretario di Stato interventista: fu a favore della guerra all’Iraq e fu lei a convincere Barack Obama a intervenire contro Gheddafi in Libia, in una guerra di cui noi europei stiamo pagando ancora le conseguenze. Hillary Clinton, sostengono diversi pensatori, non è altro che l’espressione di quell’élite guerrafondaia che immagina un mondo a guida americana, una Europa passiva e teatro di una nuova guerra globale. Insomma, comunque vada sarà un insuccesso.

Francesco Minardi

Francesco Minardi è stata collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e politica interna ed estera,

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