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Elia Taberlet è un giovane ragazzo sardo che ha scelto di abbandonare gli studi, per poter realizzare il suo sogno: diventare un pastore. Lui non è come i suoi coetanei, che amano le serie tv, gli sport e le uscite con gli amici, Elia sin da piccolo si è appassionato alla vita in campagna e agli animali. Per il suo futuro non immaginava una professione che necessitasse di tanti anni di studio, lui aveva un solo obiettivo, lavorare in campagna con il bestiame. Deciso e caparbio, si è incamminato sulla sua strada, ma qualcuno gli ha rubato il suo gregge, affondando così ogni suo sogno. La Sardegna, dinanzi all’amara vicenda, ha mostrato subito il suo cuore grande: ogni pastore ha donato un animale ad Elia, così lui oggi può nuovamente riprendere il suo cammino da mandriano.
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Elia si era mostrato subito entusiasta, quando qualche parente gli aveva regalato le prime pecore, grazie a loro aveva potuto iniziare a fare il pastore: ‘Da subito ho capito che quello doveva essere il mio futuro. Dopo il primo anno di scuole superiori ho deciso di ritirarmi e di dedicarmi a tempo pieno al progetto di formare un gregge e creare la mia piccola azienda. Ogni tanto qualche coetaneo mi ha preso in giro, ma io credo che i giovani non debbano abbandonare la campagna. Non possiamo tutti diventare medici, ingegneri o avvocati’, ha raccontato il giovane diciassettenne.
Elia ha confidato di aver sempre amato la campagna: ‘Ho iniziato ad avvicinarmi alla campagna da bambino, quando avevo sei anni. Andavo in campagna con mio padrino ed ero affascinato dal contatto con la natura e con gli animali. Poi ho pensato che questa passione poteva trasformarsi in lavoro; la mia famiglia mi ha regalato una pecora a testa: una nonna, una padrino, una i miei genitori…un dono che è stato un punto di partenza per il mio futuro’.
Purtroppo però, lo scorso settembre, il suo sogno ha rischiato di frantumarsi in mille pezzi: durante una notte, gli animali che Elia teneva su di un terreno fuori dal paese, sono letteralmente scomparsi, qualcuno li aveva rubati: ‘Non ho pensato di rinunciare, però ero molto deluso, erano il regalo dei miei parenti e la base del mio mestiere’. Elia era affranto, ma non voleva che tutti sapessero dell’accaduto. Il padrino invece, dal canto suo, non poteva accettare che il sogno del figlio svanisse in un lampo, per colpa di quei ladri, così ha pensato di scrivere al quotidiano ‘La nuova Sardegna’, raccontando del misfatto e di quanto per Elia fossero importanti quegli animali rubati.
Sa Paradura pro Elia
La potenza comunicatrice del web ha mobilitato il gruppo sardo Istentales, che per Elia ha organizzato ‘sa Paradura’, un gesto di solidarietà, nato nel cuore della Sardegna agreste per aiutare i pastori in difficoltà, che a causa di furti o catastrofi naturali, hanno perso il loro gregge. Ogni membro della comunità dona allo sventurato pastore un proprio animale, cosicché possa tornare nuovamente a lavorare.
‘Sa paradura pro Elia’ si è tenuta a Posada: ora Elia può riprendere quello che aveva iniziato: ‘Adesso di pecore ne ho 80. È stato emozionante, non smetterò mai di pensare a quello che hanno fatto per me’.
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