Chi era Elia Putzolu, il foreign fighter che si era trasferito in Russia e che si è schierato con il paese nella guerra contro l’Ucraina.
Aveva 28 anni Elia Putzolu, il giovane italiano morto sul campo di guerra, mentre combatteva per la Russia. Il ragazzo è il terzo foreign fighter italiano che perde la vita nel corso del conflitto tra Russia e Ucraina. Elia era originario della Sardegna e da diverso tempo si era trasferito in Russia. Dal 2019, si trovava in Donbass. Ecco chi era il giovane italiano filorusso che ha perso la vita in battaglia.
Proveniva dalla Sardegna, ma da anni aveva deciso di trasferirsi in Russia, per poi spostarsi, nel 2019, nel Donbass. Parliamo di Elia Putzolu, il giovane 28enne che si è unito alla causa russa, perdendo la vita sul campo di battaglia, sul quale ha prestato servizio come foreign fighter.
Il ragazzo, infatti, aveva preso la decisione di aiutare le milizie russe nel Donetsk, dove poi è deceduto durante la battaglia. La notizia è stata confermata dalla Farnesina. La famiglia del ragazzo ha richiesto il rientro della salma in Italia.
Secondo quanto si può apprendere dai social del giovane, dalle idee filorusse, pare fosse vicino alla causa della community Fort Rus, che sostiene la resistenza dei popoli russi. Inoltre, su Facebook il giovane parla di “dittatura perfetta” mediante la citazione di Aldous Huxley. Si tratta dell’unico post visibile sulla sua bacheca del ragazzo.
Prima di perdere la vita sul campo bellico, Elia viveva in Sardegna e svolgeva la professione di barista. Si trasferì, poi, a Milano e, infine, a Taganrog, in Russia, per poi approdare in Donbass.
Oltre ad Elia, altri due combattenti stranieri, provenienti dall’Italia, hanno perso la vita sul campo di battaglia nel corso del conflitto russo-ucraino. Ricordiamo Edy Ongaro, 45 anni, che ha perso la vita il 30 marzo a causa di una bomba. L’uomo era originario del Veneto.
A morire è stato anche Benjamin Giorgio Galli, 27enne originario di Varese, che è stato ucciso durante gli scontri che si sono verificati nella città di Kharkiv.
Sono deceduti in guerra anche vari foreign fighter provenienti da altre nazioni del mondo, che si sono recati nelle zone di guerra per dare il proprio supporto all’esercito ucraino e proteggere i cittadini ucraini minacciati dalle truppe del Cremlino.
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