Elie Wiesel aveva 87 anni ed è morto nella sua casa di Manhattan. Premio Nobel per la pace nel 1986, Wiesel era considerato un attivista dei diritti umani. Entrato nel campo di concentramento di Aushwitz all’età di 16 anni, raccontò lo sterminio in un suo libro di memorie dal titolo ‘Notte’, il primo di una lunga serie di testi sulla Shoah di cui era stato testimone diretto.
Ad annunciare la sua morte, avvenuta il 2 luglio scorso è stata Yad Vashem da Gerusalemme, ovvero l’ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele.
Conosciuto in tutto il mondo per aver raccontato l’Olocausto, quando gli fu assegnato il Nobel per il suo impegno contro il razzismo e ogni forma di violenza, Wiesel fu definito “messaggero per l’umanità”.
Tra i primi a esprimere cordoglio per la sua morte è stato il premier israeliano Benyamin Netanyahu: “Ha dato espressione alla vittoria dello spirito umano sulla crudeltà e il diavolo”.
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