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Cronaca

Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata in classe, è stata operata

La professoressa accoltellata in classe ad Abbiategrasso è stata operata in mattinata al polso: ferite anche alla nuca, ma è fuori pericolo.

Esterna dell’Istituto secondario Alessandrini ad Abbiategrasso – Nanopress.it

Si trova all’ospedale di Legnano in questo momento Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata alle braccia e alla testa nella giornata di ieri da un alunno. La donna è stata operata ed è fuori pericolo, ma secondo quanto riferito dal marito in una recente intervista al Corriere della Sera sarebbe ancora in stato di choc.

Operata al polso Elisabetta Condò, la professoressa accoltellata a scuola

Secondo quanto riferito dal marito di Elisabetta Condò, la professoressa aggredita nella giornata di ieri da un alunno, la donna starebbe riprendendosi in questo momento dall’operazione subita. Arrivata all’ospedale di Legnano, la docente è stata operata al polso. Il marito, anche lui un insegnante ed ex sindacalista per la Cgil, adesso di ruolo al liceo di Bramante, ha detto della moglie ancora troppo scossa per parlare dell’accaduto.

Il signor Giuseppe Di Stato ha detto al Corriere della Sera dello stupore da parte della donna quando ha appreso il nome dello studente che ha effettuato l’aggressione: “E’ stato lui? Non me l’aspettavo”.

L’operazione al polso è stata effettuata nella mattinata di oggi, la prognosi rimane riservata. I medici hanno effettuato la ricostruzione dei tendini, lacerati dalle ferite provocate dall’aggressione. Il 16enne ha infatti, nella giornata di ieri, accoltellato la docente alle braccia e alla nuca con un grosso coltello da caccia come hanno spiegato le forze dell’ordine. Sono sei le coltellate in totale sferrate, alla clavicola, al polso,

In ospedale oltre al marito anche i due figli, un ragazzo coetaneo dello studente che ha aggredito la madre, e una figlia di 14 anni. I tempi di recupero secondo il marito sarebbero di circa 35 giorni.

Difficile dirsi cosa avverrà dopo la riabilitazione fisica per la professoressa, che ha subito un grandissimo choc. Di Stato ha detto che il percorso adesso e lungo, e si guarda a settembre del prossimo anno accademico, ma una cosa è sicura dice il marito “Mia moglie ama la scuola“. Ci vorrà un aiuto psicologico, continua ancora il marito, sia per la famiglia che per la professoressa.

Il racconto del Preside: “Credeva fosse caduto un pezzo del soffitto”

È stato il preside dell’Iss Alessandrini a raccontare alcuni dettagli dell’aggressione. Il dirigente Davide Rondena ha affermato che inizialmente la donna non si era accorta di essere stata aggredita. Prima pensava fosse caduto un pezzo del soffitto, poi quando si è voltata ha visto il ragazzo con in mano il coltello. Lo stesso racconto è stato fornito dal marito.

Armi usate dallo studente per aggredire la professoressa – Nanopress.it

Un ragazzo che non aveva mai particolarmente attirato l’attenzione della donna, eccezion fatta per qualche difficoltà nella materia. Ma nulla, dice ancora il marito al Corriere, avrebbe fatto pensare a reazioni di questo tipo.

L’aggressione in classe

La dinamica dell’aggressione è stata ricostruita in queste ore dai carabinieri, tramite diverse testimonianze. Inizialmente pare che la professoressa Condò stesse girando tra i banchi, quando arrivata all’altezza dell’aggressore questo abbia estratto il coltello e abbia cominciato a colpirla alle braccia e alla nuca.

In un primo momento la donna non si era resa conto, poi dopo essere riuscita a divincolarsi la fuga in bagno. A quel punto anche i compagni di classe dell’aggressore hanno iniziato ad urlare, con quest’ultimo che avrebbe tirato fuori la pistola – a pallini -. Lo ha raccontato alle forze dell’ordine uno dei ragazzi che si trovava in classe al momento dell’aggressione.

Carabinieri davanti all’Istituto secondario Alessandrini ad Abbiategrasso – Nanopress.it

A intervenire sono stati un brigadiere e un carabiniere scelto, entrati nell’Istituto con il giubbotto antiproiettili. Una volta arrivati in classe i due militari, hanno raccontato di aver trovato il giovane con il volto tra le mani, e con le due armi – la pistola era un’arma giocattolo – poggiate sul banco. Poi i carabinieri hanno fatto inginocchiare lo studente, e ammanettato. Anche il ragazzo è stato portato in ospedale dal momento che sulle braccia presentava delle ferite, verosimilmente auto inflitte.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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