Elly Schlein ha rotto gli indugi. In una diretta su Instagram, la ex vice governatrice dell’Emilia Romagna ha fatto sapere che non intende rimanere a guardare quello che succederà nel Partito democratico, anzi: “Con grande piacere” aderirà al percorso costituente e si candiderà alla segreteria.
Certo, non è che non abbia dettato delle condizioni per la sua candidatura, a iniziare dal fatto che non vorrà correre da sola ma che porterà dentro tutte le istanze di quei gruppi che non si sono sentiti abbastanza rappresentati dal partito. Ma intanto c’è, e le voci che circolavano, in pratica, non sono state smentite.
Con una diretta su Instagram, Elly Schlein, deputata ed ex vice presidentessa dell’Emilia Romagna, ha finalmente annunciato che non intende tirarsi indietro per la sfida che si presenta per il Congresso del Partito democratico. Anzi: è pronta a candidarsi per la segreteria.
“Mi intessa aderire” alla fase costituente ha detto precisamente “per portare un contributo di proposte, non da sola ma con altri, dentro e fuori il Pd. Servono processi collettivi, plurali. Le traiettorie personali non possono cambiare le cose, partecipiamo“.
Non da sola, quindi, ma con le “tante reti che ci sono in questa società” che magari in passato non sono state ascoltate abbastanza e ora, che il processo di rinnovamento è in atto e dal partito si è aperta questa possibilità, l’italo americana non ha intenzione di farsela sfuggire. “Trovo molto significativa e positiva l’apertura di un processo realmente costituente – ha spiegato -, dopo la batosta che abbiamo avuto alle elezioni. È un gesto non scontato e importante, di generosità e umiltà“, e quindi “diamoci un appuntamento. Riconciliamoci con i mondi fuori“.
Finora, tra l’altro, non aveva parlato perché si sentivano solo nomi, anche il suo, senza proposte. Lei, invece, vuole farle, vuole cambiare. “Nove anni fa non ci fu l’apertura e l’intelligenza di fare autocritica, per riconnettersi con i bisogni essenziali delle persone. Dobbiamo rimettere in discussione tutto. L’unico per riuscirci è vivere questo cambiamento. Serve una casa comune“, ha ribadito Schlein nella diretta su Instagram.
Un altro diktat, però, è quello di scalzare “quelle dinamiche di cooptazione che abbiamo visto spesso“, perché “in questo Paese ancora si fa fatica a pensare che una donna possa farsi strada senza che ci sia un uomo che la spinga da dietro“, e quindi non ci sta. Come non è affatto d’accordo che il centrosinistra, visto e considerato quello che sta succedendo nella maggioranza, si presenti diviso in vista delle elezioni regionali, anzi, ha dichiarato, “è irresponsabile“.
Con Schlein che ha aperto ufficialmente alla partita della segreteria del Partito democratico, salgono quindi a tre i concorrenti. La prima, a pochi giorni dalle parole di Enrico Letta di voler rinunciare a stare a cavallo dello schieramento, era stata Paola De Micheli, ex ministra dei Trasporti piacentina. Poi era stato il turno di Stefano Bonaccini, attuale presidente dell’Emilia Romagna che per due anni ha avuto la deputata come vice, e che gode dell’appoggio di tanti amministratori e dell’ala più riformista del partito, quella che un tempo avrebbe fatto a capo a Matteo Renzi.
Una corsa, a voler vedere bene, tutta interna alla regione, che è anche una delle roccheforti del Pd in Italia, ma che potrebbe anche cambiare in corsa d’opera. Così come si potrebbe addirittura accelerare il processo per trovare un sostituto del deputato pisano. Il 19 novembre, probabilmente, ci sarà un’assemblea nazionale in cui si fisseranno le regole del certame, poi ci sarà il voto nelle varie sezioni in cui verranno anche selezionate le candidature. Poi il ballottaggio nelle primarie aperte tra i due candidati che hanno ricevuto più voti nel partito, così come da regola modificata da Nicola Zingaretti.
Ecco, se si arrivasse a una sintesi in fretta, prima del 12 marzo si potrebbe già avere un segretario, come tra l’altro si sono auspicati Bonaccini e altri 150 amministratori, oltre che delle democratiche tra cui Elisabetta Gualmini, un’europarlamentare che hanno inviato una lettera al Nazareno per chiedere, appunto, che si accorcino i tempi.
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