Secondo Elon Musk entro sei mesi sarà pronto un chip da impiantare in un cervello umano. “Sarà come sostituirlo con uno smartwatch”.
L’annuncio di Elon Musk durante l’evento Neuralink Show and Tell. Il multimiliardario, fondatore tra le altre cose della Neuralink, ha proposto le novità dell’azienda, che adesso vuole occuparsi anche di impianti che collegano il cervello a un computer. Sperimentazione umana entro il 2023: “In ambito medico potrebbe risultare miracoloso”.
Person of the Year 2021, visionario multimiliardario, scienziato e proprietario di Twitter. Elon Musk è una delle personalità più influenti, e interessanti, degli ultimi 20 anni senza ombra di dubbio. Con le sue idee innovative ha messo spesso al servizio della scienza e del progresso tecnologico i suoi milioni di ricavi, derivati prima dalla creazione di diverse società (come PayPal) e poi grazie ad investimenti noti ormai al grande pubblico.
Una delle aziende più interessanti nelle quali il 51enne imprenditore sudafricano ha voluto investire è Neuralink, con sede a San Francisco, che dal 2017 si occupa di neurotecnologie, fondata da un gruppo di imprenditori, e di sviluppare interfacce neurali impiantabili.
Durante un recente evento, il Neuralink Show and Tell, Musk ha regalato alla platea uno dei suoi annunci da scienziato sognatore. Un chip da impiantare nel cervello umano, che sarebbe pronto entro appena sei mesi. Sarà un po’ come sostituire un pezzo del cranio con uno smartwatch, prosegue il CEO di Tesla, fiducioso anche nelle tempistiche: “Prima di inserire un chip nel cervello vogliamo esseri sicuri”.
Durante l’evento inoltre, gli sviluppatori del chip hanno proposto tramite un video le prime possibilità che offre il device, con il quale una scimmia usando la mente è già riuscita a muovere un cursore del mouse su un computer.
I test proseguono, fanno sapere da Neuralink, che poi chiarisce la sua posizione anche sull’utilizzo di animali: “Siamo estremamente cauti per gli impianti sugli animali, sono operazioni per confermare, non per esplorare”.
Ovviamente non mancano le controversie etiche, tirate in ballo da un così potente strumento tecnologico. Il suo utilizzo però ipotizza scenari – ad esempio per persone disabili, soggetti a traumi o a patologie che impediscono l’uso delle mani – finora mai esplorati.
Secondo Musk, che invita alla calma e promette attenti e rigorosi test prima della diffusione della tecnologia, un possibile utilizzo di tali device in ambito medico “potrebbe suonare miracoloso”.
Il multimiliardario ha poi concluso il suo intervento spiegando che la maggior parte della documentazione è già stata presentata alla FDA, food and drug administratio, con l’auspicio di sperimentazione sugli umani già entro il 2023.
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