Il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, ha accusato Apple di aver minacciato di rimuovere il social network dall’App Store.
Elon Musk ritiene che Apple stia minacciando di rimuovere il social network dal suo App Store, nonché di voler interrompere la pubblicità sulla rete. Il multimiliardario, che ha acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari, ritiene che l’azienda della Mela stia procedendo su tale strada: pertanto, è iniziata una “guerra” tra le due aziende.
Acquistando Twitter, il miliardario Elon Musk è salito sul cavallo di battaglia per condurre, secondo lui, una crociata per la libertà di espressione. Una delle sue prime azioni è stata quella di ripristinare gli account che erano stati sospesi, come quello dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Solo Apple non sembra sulla stessa lunghezza d’onda del boss di Tesla e SpaceX. In una serie di tweet pubblicati sulla piattaforma di microblogging, Elon Musk ha dichiarato “guerra” all’azienda della Mela.
Secondo lui, Apple starebbe minacciando non solo di eliminare il social network dal suo App Store, ma avrebbe anche messo un violento stop alla distribuzione di pubblicità in rete.
“Apple ha minacciato di rimuovere Twitter dal suo App Store, ma si rifiuta di dirci perché“, protesta Elon Musk dopo una serie di tweet in cui accusa il marchio Apple di censura e abuso di potere.
Nella sua solita moderazione, Elon Musk afferma che: “Odiano la libertà di espressione in America?“, prima di fare una domanda al leader del gruppo californiano: “Cosa sta succedendo, Tim Cook?“.
In realtà, Apple, come altre piattaforme, ha il diritto di esprimere la sua posizione sul livello di moderazione e sulla sicurezza informatica.
Già molti marchi come General Motors o Pfizer hanno sospeso i loro annunci sulla piattaforma. Il problema è che il 90% delle entrate di Twitter dipende dalle entrate pubblicitarie.
Secondo il Washington Post, nel primo trimestre di quest’anno, Apple è stata il più grande inserzionista della rete con 48 milioni di dollari di spesa, più di 4 % del fatturato trimestrale. Basti pensare che la dipartita di queste società mette a repentaglio l’esistenza stessa di Twitter.
Molti editori di applicazioni, Epic Games (Fortnite) prima di tutti, si sono espressi pubblicamente negli ultimi anni contro la commissione del 15-30% addebitata da Apple e Google mediante i loro store di applicazioni. Solo che – finora – i tribunali si sono pronunciati tutti a favore di Apple. Per il momento, Apple non ha fornito commenti in merito alla vicenda.
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