Il presidente e proprietario dell’uccellino azzurro più famoso del pianeta, Twitter, ha deciso di fare decluttering degli account inattivi; circa 1,5 miliardi di persone rischieranno di perdere per sempre il loro profilo social nella piattaforma ideata da Elon Musk.
Il fondatore durante il suo annuncio con un cinguettio, ha anche aggiunto che saranno eliminati solamente profili che non registrano l’accesso da anni e che quindi, non hanno avuto più di tanto l’occasione per poter interagire all’interno del social network.
Una notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno, una novità introdotta da Elon Musk, proprietario di Twitter che con un post nel social network nato nel 2006 ha fatto delle dichiarazioni importanti circa il futuro della piattaforma.
A breve, infatti, ci sarà aria di pulizia all’interno del micro blogging: saranno eliminati circa 1,5 miliardi di profili inattivi, che non postano e non accedono al proprio account da anni:
“Twitter sta lavorando ad un aggiornamento del software che mostrerà il reale stato del profilo”.
Queste sono state le parole scritte da Musk lasciando di sorpresa migliaia di persone. Una operazione che scatterà nei prossimi giorni per fare spazio alla piattaforma digitale, famosa perché è caratterizzata dall’uso di messaggi brevi e non ci sono gli “amici” come su Facebook.
Mentre nelle ultime ore il post pubblicato da Elon Musk ha fatto storcere il naso agli oltre 1,5 miliardi di profili che non accedono al micro blogging da anni, nel frattempo esce fuori una nuova indagine sui “Twitter files“: i dipendenti del colosso, pare che costruissero delle black List, oscurando dei post e limitare la visibilità di determinati profili.
“L’obiettivo principale era quello di dare a tutti la possibilità di poter creare e condividere idee e informazioni in maniera immediata. co il passare del tempo sono state erette barriere”.
Queste sono le parole scritte dalla giornalista Bari Weiss, direttrice di Free press, denunciando alcuni casi di account oscurati come quello di “Libs of tik tok” di stampo conservatore oppure molti profili del campo medico, che durante il periodo di piena pandemia pubblicavano dei post circa le loro perplessità sulle scelte politiche adottate da Biden.
Inoltre, la Weiss, ex giornalista del New York Times e del Wall Street Journal, vuole fare chiarezza sulla questione contro i profili oscurati a insaputa dell’utente, in termini tecnici lo shadow banning; quest’ultimo sembrerebbe un fenomeno molto noto tra gli ex dirigenti del micro blogging con la pratica del filtraggio della visibilità.
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