Elon Musk, patron di Twitter, ha minacciato di citare in giudizio Microsoft per utilizzo non autorizzato dei dati.
Tensioni fra i due colossi dopo che, secondo il miliardario, i vertici di Microsoft di sono allenati illegalmente usando i dati di Twitter senza autorizzazione.
Il gigante dell’informatica Microsoft rischia di passarsela brutta dopo le accuse mosse dall’amministratore delegato di Twitter, Elon Musk. Si tratta di certo dell’imprenditore più contestato degli ultimi tempi, amato e odiato da un pubblico che controlla da sempre ciò che fa e ciò che dice, in particolare dopo il 27 ottobre scorso in cui ha deciso di acquistare uno dei più grandi social in circolazione.
Come prima mossa ha proceduto a tagliare molti posti di lavoro e per questo è stato molto contestato, sebbene abbia detto più volte di essere stato costretto a farlo perché al suo arrivo, il bilancio della società era disastroso e fortemente in negativo, tanto che mantenendo quell’andamento avrebbe chiuso i battenti in pochi mesi.
Ha indetto referendum per capire il livello di gradimento fra gli utenti di Twitter in merito alle sue azioni e in qualche modo si è sempre mostrato interessato a risollevare dal fondo il social network, eliminando gli account inopportuni e ripristinandone altri, sempre chiedendo il parere ai “tweeter”.
Ora di nuovo il suo nome è sulle pagine di cronaca per un’azione legale che ha deciso di impugnare contro un altro colosso mondiale, Microsoft, accusandolo di aver utilizzato senza le dovute autorizzazioni, i dati di Twitter.
“è tempo di querele”
ha annunciato in un tweet. Il miliardario è impegnato a controbattere alla volontà di Microsoft di rimuovere Twitter dalla propria piattaforma pubblicitaria aziendale e nel suo annuncio non ha fornito ulteriori dettagli a sostegno delle sue volontà di citare in giudizio la società.
C’è chi pensa che quando utilizza il termine di addestramento illegale, per denunciare quanto accaduto, si riferisca a OpenAI, organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale che ha lo scopo di promuoverla e svilupparla, e al suo ChatGPT, integrato in molti servizi dell’azienda con sede a Redmond, ad esempio Bing, Edge e Microsoft365 dopo aver sottoscritto un accordo che vale 10 miliardi di dollari, fra le due realtà.
Il colosso tecnologico statunitense non ha commentato l’annuncio di Musk, proprio lui che dell’intelligenza artificiale ha fatto il motivo del suo successo e ancora oggi continua a portare avanti progetti nuovi in questo campo, come la fondazione di una nuova start up.
È di pochi giorni fa la notizia che l’imprenditore ha sfidato la società OpenAi, proprio quella che lui stesso aveva co-fondato diversi anni fa. Il multimiliardario sta lavorando a una nuova start up che si chiama X.Ai, con cui vuole creare nuovi sistemi di intelligenza artificiale.
Proprio la preoccupazione per i risvolti che questo campo aveva intrapreso, lo aveva portato all’abbandono di OpenAi ma oggi il Ceo di Twitter ha intenzione di rimettersi in gioco in questo campo e come ha riportato il Financial Times, ha già messo insieme un gruppo di ingegneri, ricercatori e investitori per far crescere il nuovo progetto.
La società esiste già dal punto di vista legale, registrata in Nevada lo scorso 9 marzo e Musk figura come presidente, accompagnato da Jared Birchall che gestisce il patrimonio dell’imprenditore, come segretario di cassa.
L’azienda è partita a gamba tesa sfidando ChatGPT, il modello di chatbot sviluppato da OpenAi, basato sull’intelligenza artificiale e specializzato nella conversazione con l’utente umano. Musk ha dichiarato che il suo nuovo modello di chatbot si chiama TruthGPT, ribadendo comunque le sue preoccupazioni in questo settore e sostenendo che oggi lgi strumenti sviluppati con l’intelligenza artificiale sono diventati politicamente di parte.
Il chatbot di Musk seguirà un nuovo approccio rispetto ai modelli precedenti e come lui stesso ha definito in diverse interviste, sarà uno strumento alla massima ricerca della verità che cercherà di capire la natura dell’universo. Secondo lui questa è la migliore strada per garantire la sicurezza.
L’imprenditore ha parlato molto anche del suo ruolo di cofondatore di OpenAI, muovendo poi alcune critiche per il controllo eccessivo di Microsoft, che sta trasformando gli strumenti creati dalla società per dire cose non vere. Una diatriba quella fra Musk e Microsoft che si è arricchita di nuovi elementi come appunto i sospetti dell’utilizzo illegale dei dati di Twitter, che verranno discussi in Tribunale. Si preannuncia una battaglia legale molto lunga e costosa, i riflettori sono ora puntati sulla risposta della multinazionale creata da Bill Gates.
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