In Calabria, i carabinieri del Ros hanno dato vita ad una maxi operazione contro la ‘Ndrangheta. A quanto pare, sono state emanate ben 43 misure cautelari, nei confronti di soggetti sospettati di associazione mafiosa.
La maxi operazione antimafia ha visto il coinvolgimento anche di altre regioni. I carabinieri hanno mosso una lunga lista di accuse a carico degli imputati.
Nell’ambito dell’inchiesta è stato contestato anche un omicidio.
I dettagli dell’azione saranno illustrati durante una conferenza che si terra alle 10:30 presso la procura di Catanzaro.
In Calabria, i carabinieri del Ros hanno dato vita ad una maxi operazione antimafia. Questo con l’aiuto dei comandi provinciali di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Parma, Brescia, Mantova, Milano e dello Squadrone Eliportato Calabria.
I carabinieri hanno, infatti, emanato ben 43 misure cautelari e le accuse ipotizzate sono di associazione mafiosa, a carico di 22 indagati, associazione a delinquere, a carico di 9 indagati e associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose nei confronti di tre indagati.
Ma non è finita qua le altre accuse mosse dal tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda guidata da Nicola Gratteri sono: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza cin minaccia o violenza, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, omicidio, concorso esterno di associazione di tipo mafioso.
Ancora, turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, scambio elettorale politico-mafioso, truffa aggravata e falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
La procura di Catanzaro rivelerà ulteriori informazioni durante la conferenza che si terrà questa mattina alle 10:30.
In questo periodo, nel mirino dei carabinieri vi sono diversi componenti di gruppi mafiosi, specificatamente appartenenti alla ‘Ndrangheta.
Infatti, circa un mese fa, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Bologna ha smantellato una rete criminale di Ndrangheta, affiliata anche a cittadini cinesi. Questi gestivano una fitta rete di traffico di stupefacenti.
Anche qui, il tribunale di Bologna ha emanato ben 41 ordinanze cautelari.
Le indagini, guidate dalla Dda di Bologna e coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Terrorismo, sono durate ben due anni.
Questo rappresenta l’adeguato funzionamento del meccanismo adottato per combattere le mafie all’interno del territorio italiano.
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