Secondo gli esperti, a partire dal mese prossimo, le due nuove varianti Covid, soprannominate Cerberus e Gryphon, potrebbero portare a nuove ondate di contagi in tutta l’Europa. Nel Regno Unito sono già stati registrati poco più di un centinaio di casi di positività.
Per il quotidiano britannico online, The Indipendent, le due nuove varianti sarebbero figlie dello stesso ceppo, cioè l’Omicron: definite dai virologi molto resistenti sia al vaccino che alle difese immunitarie di chi ha già contratto il virus.
Le due nuove varianti del Covid
Sono ben due le nuove sotto varianti appartenenti alla famiglia Omicron. Gli esperti sono convinti che dal mese di novembre ci potrebbe essere un aumento sensibile delle persone contagiate in tutta l’Europa. Nel Regno Unito è già scattato l’allarme, con più di 100 casi di persone che hanno contratto il virus.
Nonostante la fase più delicata dell’emergenza sembra essere ormai un lontano ricordo, il virus continua ancora a essere presente e a circolare, anche se meno letale sicuramente.
“La più grande preoccupazione è che nei primi dati queste varianti stanno iniziando a portare a un leggero aumento delle nuove infezioni”.
Questa è la dichiarazione rilasciata dal virologo inglese Lawrence Young al quotidiano online The Indipendent, in cui mostra preoccupazione per le due nuove varianti del Covid.
Cerberus e Gryphon
Le due nuove varianti appartenenti alla famiglia Omicron sono state ribattezzate con i nomi social di Cerberus e Gryphon; la prima, in gergo tecnico, ha la dicitura di BQ.1, la seconda, invece, BQ.1.1.
Secondo l’organizzazione mondiale della Salute, dal mese prossimo porteranno in tutta Europa a un aumento sensibile dei contagi. Queste sotto varianti hanno già colpito gli Stati Uniti, adesso hanno preso di mira il Regno Unito e a breve anche il resto della popolazione europea.
Al momento non sono state fatte delle indagini accurate, ma da quel poco si è potuto constatare che le due nuove varianti in circolazione, possano contagiare sia le persone vaccinate ma anche coloro i quali hanno già contratto il virus.
I sintomi
Secondo i virologi le due nuove varianti non sembrano destare preoccupazione circa i loro sintomi. Pare che non siano definite letali come i contagi dei primi mesi della pandemia, dove si sono registrate tantissime vittime.
I sintomi, più o meno, sono identici a quelli di Omicron: febbre, tosse, raffreddore, malanni tipici di una influenza stagionale a cui però se ne aggiungono altri come ad esempio dissenteria, perdita di appetito, aumento dei battiti cardiaci e abbassamento della voce.