[didascalia fornitore=”altro”]Foto: Pixabay[/didascalia]
L’emergenza droga non si è affatto sopita nel nostro Paese, anzi, secondo quanto riportato da L’Espresso in un’inchiesta condotta dalla giornalista Arianna Giunti, i numeri dei minori tossicodipendenti è raddoppiato dal 2013 e l’età media di chi entra nel tunnel degli stupefacenti è ancora più bassa. I bambini iniziano a provare le prime sostanze anche a soli 8 anni: si parte con solventi e colla, per poi approdare alla cocaina e all’eroina. C’è poi chi a 13 anni si prostituisce per una dose e chi finisce in ospedale psichiatrico tra gli adulti, perché nel nostro Paese mancano le strutture per poter curare i minori con tali dipendenze. Quello che viene descritto è uno scenario agghiacciante, che in un attimo riporta la memoria all’epoca buia degli anni ’80 e dell’eroina iniettata direttamente in vena.
Secondo i dati ottenuti dall’Espresso, da Nord a Sud il numero di baby consumatori che si è rivolto ai Servizi sanitari locali, negli ultimi 5 anni, è quasi ovunque raddoppiato. Anche i Tribunali per i minorenni, sia civili che penali, registrano un’impennata: sono quasi tutti italiani e iniziano ad assumere droga in media a 12 anni. C’è chi inizia a 8 anni con colla e solventi, ci sono giovani ragazzine che si prostituiscono, rimangono incinta e sono costrette ad abortire, poi c’è chi è passato all’eroina, non più sniffata, ma nuovamente iniettata in vena, come si faceva più di trent’anni fa.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/salute/2017/07/31/mdma-effetti-della-droga-nota-come-ecstasy-che-impazza-tra-i-giovani/180733/” testo=”MDMA, effetti della droga nota come ecstasy, che impazza tra i giovani”]
Il dramma però non si esaurisce qui: il problema della droga nei minori si unisce a quello delle patologie psichiatriche, spesso scatenate dall’abuso di più sostanze stupefacenti. Gli effetti sulla mente e il cervello sono devastanti e le possibilità di salvare questi giovani ancora minori. Secondo le stime del ministero della Giustizia, almeno il 15% dei ragazzi che entra in comunità è affetto da una duplice patologia.
Al dramma di minori sempre più precocemente travolti dal tunnel delle droghe, si unisce quello dell’insufficienza e inadeguatezza della strutture presenti sul territorio italiano. Negli ultimi anni è emersa una crescente difficoltà nel trovare posti letto liberi all’interno delle comunità pubbliche o del privato accreditato. Le Regioni italiane attrezzate per questa nuova emergenza sono ancora pochissime. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia, ad esempio, sono totalmente prive di strutture del genere. Proprio per questo capita sempre più spesso che bambini, o ragazzini vengano ricoverati nel reparto di psichiatria adulti, rendendo di fatto le situazioni ancora più complicate e con minori possibilità di esito positivo.
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