Quella che stiamo vivendo in Italia è una vera e propria invasione del granchio blu che ha attaccato la produzione di cozze e vongole portando a danni pari a circa 100 milioni di euro. Se non si trova una soluzione in tempi rapidi i danni potrebbero arrivare a 1 miliardo nei prossimi tre anni.
Solo questa estate è stato perso il 50% della produzione di cozze e vongole, e a partire da novembre non ci sarà più seme per le nuove produzioni previste per i prossimi anni. Si cerca di rispondere all’emergenza portando il granchio blu sulle tavole degli italiani, nell’ultimo anno le vendite sono aumentate del 75%.
Emergenza ittica, il granchio blu ha causato 100 milioni di danni
Circa 100 milioni di euro è il danno economico che sta causando l’invasione del granchio blu in Italia colpendo l’economia ittica, una cifra che però sembra solo l’inizio ci si aspetta infatti che nei prossimi anni il settore si troverà a pagare danni molto più esosi di questo se non si risponde in questo momento all’emergenza attuale.
Secondo gli esperti, se non si interviene sull’invasione del granchio blu, l’Italia si troverà ad affrontare danni per un miliardo di euro nei prossimi tre anni.
A fare questa stima è stata Fedagripesca-Confcooperative che in alcune dichiarazioni rilasciate ad Adnkronos hanno affermato che nei mesi estivi del 2023 hanno già perso più del 50% della produzione di cozze e vongole.
Il granchio blu non risulta essere un problema solo a livello commerciale ma anche a livello naturale perché mangia il novellame mettendo perciò a rischio le produzioni attese nei prossimi anni.
L’ente ha dichiarato che stanno esaurendo le scorte di cozze e vongole, e ciò porterà inevitabilmente ad uno stop per il mese di novembre 2023, non c’è attualmente più seme per le produzioni previste nei prossimi tre anni.
Un effetto domino che non può essere invertito e che a livello economico potrebbe portare ad un danno di circa un miliardo di euro nel prossimo triennio.
La stima include le mancate vendite, i danni agli impianti, i costi che operatori sono tenuti a sostenere per smaltire i granchi pescati e il ricavato che è legato al settore della ristrutturazione.
L’Italia ogni anno raccoglie circa 50mila tonnellate di vongole veraci posizionandosi come primo produttore in Europa e secondo nel mondo.
Negli ultimi dieci anni la produzione di cozze è risultata più variabile con cifre che vanno dalle 50mila tonnellate a circa le 80mila tonnellate l’anno.
La loro raccolta è concentrata principalmente, per un buon 90%, in sei regioni italiane, tre delle quali producono più del 70% del prodotto e sono Veneto, Puglia e Emilia Romagna.
Le parole degli esperti
Mattia Lanzoni che è un ricercatore in ecologia presso l’Università di Ferrara ha spiegato, in una dichiarazione rilasciata all’Ansa, che il granchio blu, altamente presente ormai nelle acque italiane, non ha più sufficiente cibo per questo spesso si assiste anche a fenomeni di cannibalismo.
I granchi blu più grandi attaccano quelli più piccoli per potersi cibare, la sovrappopolazione di questa specie sta rappresentando un problema per la loro stessa sopravvivenza.
La presenza del granchio blu nelle acque italiane non è nuova, sono circa 30 anni che si è insediato, ma negli ultimi mesi c’è stato un vero boom di crescita in poco tempo che non era possibile prevedere.
Questa specie nasconde ancora molti misteri per questo secondo Lanzoni oggi è impossibile prevedere se ci saranno comportamenti differenti della specie o se ci saranno dei possibili spostamenti, il cambiamento climatico poi crea ancora più difficoltà nella possibilità di creare ipotesi realistiche.
Sicuramente però sappiamo che è una specie in grado di adattarsi ad ogni ambiente, e che può creare delle colonie anche a distanza. Si può insidiare anche a 3 miglia dalle coste e si sposta in acque interne anche a 120 chilometri dalle foci dei fiumi.
Con l’arrivo della stagione invernale la loro attività predatoria dovrebbe diminuire per poi ricominciare con l’arrivo della bella stagione, ma se ci aspetterà un inverno con temperature alte rispetto alle medie stagionali, come già visto l’anno scorso, questa fase di rallentamento potrebbe non verificarsi.
Per rispondere a questa emergenza ambientale si è pensato di proporre il granchio blu sulle tavole italiane. Proprio per questo continuano ad aumentare le quantità commercializzate su tutta la nazione, che si trovano a rispondere ad una domanda in forte crescita.
A Roma il costo è di €4,50 al chilo mentre a Chioggia è di €4,28 al chilo. Il costo maggiore lo riscontriamo a Milano dove viene venduto nel mercato ittico all’ingrosso a €5,50 al chilo. Nell’ultimo anno le vendite del granchio blu sono cresciute del 75%.