Negli ultimi giorni la Sardegna sta vivendo una vera e propria infestazione di cavallette che man mano stanno danneggiando i campi e il bestiame.
Nelle ultime ore è stata portata all’attenzione del governo la questione cavallette in Sardegna.
La deputata di Coraggio Italia, Lucia Scanu, ha chiesto al governo di agire concretamente per cercare di arginare il problema che sta creando un vero e proprio disastro biologico all’interno della regione. Chiedendo dunque l’emanazione dello stato di calamità.
Dunque le cavallette stanno totalmente distruggendo i campi sardi nelle ultime ore. Infatti, come affermato dalla deputata Lucia Scanu, circa 30.000 ettari sono già stati distrutti dagli insetti; in quanto ogni cavalletta è in grado di assumere una quantità di biomassa vegetale pari al proprio peso corporeo, dunque circa 200/300 tonnellate.
I contadini e gli agricoltori sono disperati e chiedono a gran voce aiuto alle istituzioni. Le misure intraprese fino a questo momento non sono state sufficienti a fermare l’invasione. Per questo motivo molti comuni hanno già dichiarato lo stato di calamità naturale.
Lo stato di calamità naturale viene di chiarato quando determinati eventi naturali, come un alluvione, una frana o anche un infestazione di insetti, va a danneggiare pesantemente il patrimonio pubblico e privato di quella zona. A quel punto le istituzioni dovranno attivarsi per emanare lo stato di emergenza e in collaborazione con il Dipartimento nazionale di protezione Civile, si adopereranno per ripristinare e cercare di portare alla normalità a situazione.
Il fenomeno delle cavallette in Sardegna aumenta sempre di più di anno in anno, andando a causare danni sempre più gravi ai terreni sardi.
Dunque non è la prima volta che le cavallette mettono in ginocchio la Sardegna, è già successo e probabilmente accadrà ancora. Ma perché è così difficile gestirla?
Le cavallette provengono dall’Africa e dal Medio Oriente e si ritiene che siano molto pericolose in quanto sono in grado di dar vita a delle pesanti carestie di cibo. Questo infatti è successo circa due anni fa. Le cavallette proveniente dall’Africa hanno decretato una profonda carestia di ben 23 Paesi diversi.
Secondo le stime della Banca Mondiale questa carestia può essere considerata la peggiore degli ultimi 70 anni, a causa degli ingentissimi danni economici e ambientali che ha causato.
La difficoltà nello gestire queste invasioni sta proprio nel fatto che la cavalletta si riproduce ad una velocità impressionante, la quale rende tutti i tentativi di combatterle totalmente vani.
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