Una casa costruita dopo il terremoto in Emilia Romagna del 2012, quindi nuova da impresa e ancora nemmeno consegnata alla famiglia che ne aveva diritto, ma certamente pagata con il denaro pubblico, rischia di essere abbattuta prima di essere abitata. La casa, infatti, si trova lungo l’asse della nuova autostrada Cispadana, e quindi dovrà essere buttata giù proprio per fare posto alla nuova arteria.
Il signor Franco Bastia vive ad Alberone di Cento, e dopo il terremoto che ha devastato l’Emilia nel 2012 ha perso la sua casa. Da allora abita in una costruzione mobile di appena 20 mq, che, lui stesso racconta al Corriere: ”Ho pagato di tasca mia subito dopo il terremoto per dare un tetto a me e mia moglie. E’ qui di fianco alla casa nuova, l’ho vista crescere. Ora non ho parole. Siamo in ansia, non dormiamo più di notte. Speriamo non succeda quello che ci annunciano. Ma le istituzioni non si muovono”.
I soldi della Regione
Per iniziare a capire qualcosa di questa storia occorre dire che la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 511.498,15 euro per realizzare la casa del signor Bastia, nell’ambito della ricostruzione post terremoto. Però la sorte dell’abitazione rischia di essere l’abbattimento subito dopo la consegna, o addirittura ancora prima, dato che si trova lungo il tracciato che forma la nuova Cispadana, autostrada ancora da realizzare.
La nuova autostrada
La costruzione della nuova autostrada che collega Ferrara Nord con Verona e il Brennero inizierà con tutta probabilità nel 2017, ma per esigenze tecniche l’esproprio e la possibile demolizione della struttura abitativa dovrebbero avvenire prima. Ma come è possibile che si sia costruito un edificio laddove si prevedeva la realizzazione di una autostrada? ”Poteva essere una cosa fatta bene. Sono soldi pubblici. E’ uno spreco inutile. Doveva essere una statale a due corsie, ora è un’autostrada a sei corsie – racconta Bastia – Vent’anni fa sarebbe servita molto, prima che le aziende si trasferissero all’estero per mancanza di lavoro.
La mobilitazione sui social
Michele, il figlio del signor Bastia, vista l’immobilità delle istituzioni che non hanno mai risposto alle richieste della sua famiglia ha scritto un post sul gruppo Facebook Sisma.12 – Comitato ricostruire la bassa dal basso denunciando che in Comune si sapeva che da in quella zona sarebbe passata la nuova autostrada, invece di demolire qualcosa che è appena stata realizzata con i soldi pubblici, si sarebbe semplicemente potuta costruire qualche metro più in là.
(In alto: foto di repertorio)
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