Emilio Fede via da Mediaset: l’ex direttore del Tg4 però non ci sta e impugna il nuovo licenziamento, che risale al 31 ottobre scorso. Al Tribunale del lavoro di Milano, mediante i suoi legali, Fede ha richiesto 8 milioni e mezzo di euro all’azienda per risarcire il danno morale a lui causato dopo un allontanamento, che viene definito ingiurioso nei suoi confronti. Ma non si ferma qui con le richieste: a quanto pare l’uomo, ancora indagato per il tentato ricatto a luci rosse, avrebbe richiesto anche la carta di credito, la segretaria, uno stipendio da 750mila euro l’anno, il check up gratuito al San Raffaele di Milano e per completare il tutto anche l’autista, definendoli un ‘diritto Costituzionale’.
Emilio Fede, licenziato da Mediaset due mesi fa circa, non sembra predisposto ad accettare tale decisone senza avanzare le sue richieste: l’ex direttore del Tg4 ha fatto riferimento alla Legge Fornero, per altro non applicabile al suo contratto da dirigente, per sottolineare che il modo in cui è stato mandato via non rispetta le leggi. I suoi legali sono stati precisi nello spiegare, attraverso le 33 pagine del ricorso, le motivazioni che hanno spinto Fede ad impugnare il licenziamento: il primo punto sottolineato è che l’allontamento è stato così drastico che l’uomo non è più potuto entrare in Azienda, quindi non ha potuto recuperare i suoi effetti personali e neanche salutare collaboratori e colleghi. Ma secondo i legali, la violazione della Legge è avvenuta quando all’uomo sono stati tolti la casa a Milano 2, l’autista necessario all’uomo per accompagnarlo, visti i problemi di demabulazione, la segretaria storica, le visite mediche pagate e la Carta di Credito. Per tutte queste ragioni adesso i legali hanno fatto richiesta di un rimborso non inferiore ai 5 milioni di Euro, che potrà secondo loro, come si legge nelle pagine presentate al Tribunale, solo andare a ‘ristorare il ricorrente dai pregiudizi subiti‘, perché Fede con questo licenziamento avrebbe subito danni alla salute ma soprattutto alla sua figura di giornalista, visto che la notizia del suo allontanamento da Mediaset è stata pubblicata non solo in Italia, ma nache su molti giornali europei.
Aggiornamento del 23 dicembre 2014 a cura di Francesca Ajello
Emilio Fede via da Mediaset, anzi no: l’ex direttore del Tg 4 rilancia con contratto
Emilio Fede via da Mediaset per sempre, anzi no. L’ex direttore del TG 4 smentisce e addirittura rilancia: per lui un contratto certo col Biscione, e fino a giugno. Almeno così sostiene lui, in risposta a quanto riportato oggi dai quotidiani nazionali circa un suo definitivo licenziamento dall’azienda con ammiraglia Canale 5. Un contratto di consulenza in verità, strappato all’azienda con sede principale a Milano 2 dopo le notizie scandalo del 2010: perse la poltrona nel ruolo d’informatore a Mediaset perché accusato di ricatto ai danni di Mauro Crippa, tra i vertici dell’azienda.
«Non ho ricevuto alcuna lettera di licenziamento da Mediaset, almeno fino a questa mattina»; «ho un contratto che scade a giugno e al momento per me è valido questo», questa la risposta del giornalista ex frontman dell’informazione di Rete 4 a chi sui giornali ha scritto oggi di un licenziamento definitivo del giornalista 83enne.
La Stampa odierna infatti, ha pubblicato un articolo che annuncia il licenziamento in tronco di Emilio Fede; avvisato con una raccomandata che svelerebbe i voleri di Mediaset con la già andata in porto «decisione unilaterale dell’azienda immediatamente esecutiva a partire dal 31 ottobre», ma per il giornalista amico di Silvio e Pier Silvio Berlusconi è tutto finto.
Ormai quattro anni fa – lo ricorderete – lo scandalo che gli costò la poltrona del TG 4. Emilio Fede, con diverse carriere giudiziarie aperte per questo e per altri filoni d’inchiesta, finì al centro delle polemiche, si disse per aver tentato di ricattare Mauro Crippa con un fotomontaggio che ritraeva l’uomo tra i vertici dell’informazione Mediaset in compagnia di un transessuale:
«Ma quale ricatto! Io pagai quella foto e anche 5000 mila euro per il transessuale che aveva posato e poi la consegnai a chi di dovere in Mediaset. E loro mi licenziarono in tronco». Fede si è difeso così in più di una circostanza.
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