L’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) ha reso noti i dati preliminari sulle emissioni 2019 che, se confermati, segnerebbero un vero e proprio punto di svolta nell’impegno verso l’Ambiente. Si tratterebbe infatti, della riduzione di gas serra più significativa degli ultimi 10 anni e l’obiettivo del meno 20% entro il 2020 sarebbe non solo raggiunto, ma anche superato. L’agenda 2020 per l’Ambiente infatti, aveva fissato una serie di obiettivi: oltre al taglio del 20% nelle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990; anche la copertura con energie rinnovabili del 20% del fabbisogno energetico e il miglioramento del 20% dell’efficienza dei sistemi energetici.
Von Der Leyen punta al -55% entro il 2030
Consapevole che questo risultato non basti ancora, con la pubblicazione del Climate Target Plan, la scorsa settimana l’esecutivo Ue ha dato una scossa al suo percorso di decarbonizzazione, proponendo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. “Sappiamo che è necessario il cambiamento e sappiamo che è possibile. Il Green Deal è il nostro piano per realizzare questa trasformazione e vogliamo diventare il primo continente neutro entro il 2050, ma non ce la faremo con questo status quo, quindi dobbiamo essere più rapidi”, ha detto la presidente Ursula Von der Leyen, mercoledì scorso nel suo discorso al Parlamento europeo.
Effetto Covid-19, in Italia si prevedono emissioni di gas serra ridotte del 7,5% rispetto al 2020
Tra i grandi problemi causati dall’emergenza coronavirus, ci sono anche alcune conseguenze positive portate dalle restrizioni alla mobilità, come la “consistente riduzione” delle emissioni di gas serra a livello nazionale. Stando ai dati Ispra disponibili per il primo semestre del 2020 infatti, è attesa una riduzione dello 7.5% delle emissioni di gas serra rispetto al 2019. Lo scorso anno la diminuzione era stata del 2.8% rispetto al 2018. “Si sottolinea comunque che tale riduzione non contribuisce alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici, che necessita invece di modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas serra nel medio e lungo periodo“, evidenza l’Ispra in una nota.