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Parata di star al Microsoft Theatre di Hollywood, a Los Angeles, per la consegna dei premi ai vincitori degli Emmy Awards 2015, i prestigiosi premi della TV americana giunti alla 67^ edizione. Tante le statuette assegnate ma due soli veri trionfatori: la serie televisiva Games of Thrones (Il Trono di Spade), che ha conquistato addirittura 12 Emmy, e Viola Davis, la prima attrice afro-americana nella storia a vincere il premio come migliore attrice protagonista per una serie drammatica con How to Get Away with Murder (Le Regole del Delitto Perfetto).
In particolare, la celebre serie prodotta da HBO ha vinto nelle categorie migliore serie drammatica (la prima volta dopo cinque stagioni), migliore attore non protagonista con Peter Dinklage, miglior regista e miglior sceneggiatore, più una serie di premi minori assegnati domenica scorsa ai Creative Arts Emmys. Viola Davis, invece, ha spezzato un tabù che durava ormai da alcuni decenni e ritirando il premio ha sottolineato che la sua vittoria è stata resa possibile dal fatto che oggi (alla buon’ora) ci sono in TV molti più ruoli per le donne di colore.
Per il resto, gli Emmy Awards 2015 hanno finalmente premiato Jon Hamm, il protagonista della serie tv cult Mad Men nel ruolo dello spregiudicato pubblicitario Don Draper, che ha portato a casa la statuetta al migliore protagonista di una serie drammatica dopo lunghi anni di nomination andate a vuoto. Meno fortuna però per l’intera serie che sperava di celebrare la sua settima e ultima stagione con la conquista dell’Emmy alla miglior serie drammatica, ma è uscita sconfitta dallo scontro con la corazzata Games of Thrones.
Per il secondo anno consecutivo Jeffrey Tambor ha vinto per la categoria migliore attore in una commedia grazie alla sua interpretazione di Maura, il transgender protagonista di Transparent. La serie prodotta da Amazon è stata premiata anche nella categoria migliore regista di una commedia con Jill Soloway. Sorpresa invece nella categoria miglior serie commedia, dove Veep ha detronizzato Modern Family che vinceva da ben cinque anni consecutivi.
Veep ha trionfato anche con Julia Louis-Dreyfus, che ha vinto il premio come migliore attrice di una commedia, e con Tony Hale che ha ottenuto il suo secondo Emmy come migliore attore non protagonista, mentre Allison Janney di Mom ha vinto di nuovo come migliore attrice non protagonista (per lei in totale 7 Emmy Awards, si è avvicinata a Cloris Leachman che ne ha vinti 8 in carriera).
Infine un breve focus sulle miniserie: risultato strepitoso per Olive Kitteridge, che ha vinto tutti i premi della sua categoria. La protagonista Frances McDormand si è aggiudicata il premio per la migliore attrice di una miniserie, Richard Jenkins quello come miglior attore e Bill Murray miglior attore non protagonista. Premiati anche la regista Lisa Cholodenko e la sceneggiatrice Jane Anderson.
Emmy Awards 2015: vincitori di tutte le categorie
Miglior serie drammatica: Il Trono di Spade (Game of Thrones)
Miglior regia per una serie drammatica: David Nutter (Il Trono di Spade – episodio Madre Misericordiosa)
Miglior sceneggiatura per una serie drammatica: David Benioff e D.B. Weiss (Il Trono di Spade – episodio Madre Misericordiosa)
Miglior attore protagonista in una serie drammatica: Jon Hamm (Mad Men)
Miglior attrice protagonista in una serie drammatica: Viola Davis (Le regole del delitto perfetto)
Miglior attore non protagonista in una serie drammatica: Peter Dinklage (Il Trono di Spade)
Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica: Uzo Aduba (Orange is the New Black)
Miglior attore guest star in una serie drammatica: Reg E. Cathey (House of Cards)
Miglior attrice guest star in una serie drammatica: Margo Martindale (The Americans)
Miglior serie commedia: Veep – Vicepresidente incompetente
Miglior regia per una serie commedia: Jill Soloway (Transparent – episodio Gita Autunnale)
Miglior sceneggiatura per una serie commedia: Simon Blackwell, Armando Iannucci e Tony Roche (Veep – episodio Election Night)
Miglior attore protagonista in una serie commedia: Jeffrey Tambor (Transparent)
Miglior attrice protagonista in una serie commedia: Julia Louis-Dreyfus (Veep)
Miglior attore non protagonista in una serie commedia: Tony Hale (Veep)
Miglior attrice non protagonista in una serie commedia: Allison Janney (Mom)
Miglior attore guest star in una serie commedia: Bradley Whitford (Transparent)
Miglior attrice guest star in una serie commedia: Joan Cusack (Shameless)
Miglior miniserie: Olive Kitteridge
Miglior regia per un film, miniserie o speciale drammatico: Lisa Cholodenko (Olive Kitteridge)
Miglior sceneggiatura per un film, miniserie o speciale drammatico: Jane Anderson (Olive Kitteridge)
Miglior attore protagonista in una miniserie o film: Richard Jenkins (Olive Kitteridge)
Miglior attrice protagonista in una miniserie o film: Frances McDormand (Olive Kitteridge)
Miglior attore non protagonista in una miniserie o film: Bill Murray (Olive Kitteridge)
Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film: Regina King (American Crime)
Miglior talent show: The Voice
Miglior varietà talk show: The Daily Show with Jon Stewart
Miglior varietà di sketch: Inside Amy Schumer
Miglior regia per un varietà: Chuck O’Neil (The Daily Show with Jon Stewart – puntata 20×103)
Miglior sceneggiatura per un varietà: gli autori di The Daily Show with Jon Stewart.
Game of Thrones (Il Trono di Spade) ha vinto anche nelle categorie minori Miglior casting per una serie drammatica (Nina Gold, Robert Sterne e Carla Stronge), Migliori effetti speciali e visivi (episodio La Danza dei Draghi), Miglior montaggio video per una serie drammatica single-camera (Katie Weiland), Miglior scenografia per una serie contemporanea o fantasy (Deborah Riley, Paul Ghirardani e Rob Cameron), Miglior coordinamento stunt per una serie drammatica, miniserie o film (Rowley Irlam), Miglior trucco per una serie single-camera (Jane Walker e Nicola Matthews), Miglior missaggio audio per una serie comica o drammatica (Ronan Hill, Richard Dyer, Onnalee Blank e Mathew Waters) e Miglior montaggio audio per una serie televisiva (episodio Aspra Dimora).
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