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Sfruttare la sabbia come fonte rinnovabile? Sembra incredibile ma si può, anzi è già realtà. È stato inaugurato il 30 giugno 2016 il primo impianto al mondo ad energia solare termodinamica, un sistema avveniristico e totalmente green che sorge nel cuore del Mezzogiorno d’Italia, troppo spesso associato solo ad arretratezza e malaffare. Ed invece questo impianto verrà ospitato presso il Polo Energetico Integrato di A2A a San Filippo del Mela, in provincia di Messina, frutto di una collaborazione di ingegni e capitali totalmente italiani: la A2A, azienda leader nei settori energia, ambiente, calore e reti, e il Gruppo Magaldi, ai vertici nel settore della ricerca e produzione di soluzioni innovative nel campo del solare, hanno unito le proprie forze per dare vita ad un modello di efficienza energetica che promette di essere all’avanguardia internazionale.
Se aggiungiamo che alla realizzazione della tecnologia ha contribuito anche un un esperto team di tecnici coadiuvati dall’Ingegnere Gennaro De Michele del CNR e dell’Università di Napoli Federico II, come ha spiegato il Presidente del gruppo Mario Magaldi, abbiamo un’ulteriore dimostrazione di come questo impianto nel Messinese sia da considerarsi una grande opportunità per fare dell’Italia un Paese innovativo nel campo delle rinnovabili, che funga da modello anche per altre realtà estere, e allo stesso tempo un’occasione di riscatto del Sud, fervida dimostrazione delle potenzialità e dei talenti presenti in quest’area del territorio italiano. Ma come funziona il sistema ad energia solare termodinamica? STEM, questo l’acronimo scelto per l’impianto, sfrutta la sabbia quale mezzo di accumulo dell’energia termica generata dalla radiazione solare, mediante l’utilizzo della tecnologia dei letti fluidi, che garantisce anche il funzionamento perpetuo del sistema in assenza di irraggiamento, compreso dunque di notte o quando il cielo è coperto da nuvole.
La costruzione dell’impianto è avvenuta in tempi record, considerando che i lavori sono iniziati nel 2015, ed oggi l’impianto è pronto per funzionare grazie ai suoi 786 eliostati in grado di produrre giornalmente 20,5 tonnellate di vapore. Ma tutta la tecnologia impiegata nell’impianto si caratterizza per il suo essere eco-friendly, grazie a materiali quali vetro per gli specchi, acciaio per le strutture, e sabbia, senza l’impiego di olii diatermici o sali fusi. Questo polo energetico a San Filippo del Mela prevede oltre allo STEM anche un impianto fotovoltaico, un digestore anaerobico con produzione di biometano e infine un impianto per la produzione di energia da CSS, ossia Combustibile Solido Secondario, in attesa quest’ultimo delle necessarie autorizzazioni prima di essere avviato. Il futuro in campo energetico è molto più vicino di quanto si pensi, e passa anche per il Meridione d’Italia.
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