L’Italia ha già superato l’obiettivo 2020 posto dall’UE per le energie rinnovabili. L’Eurostat certifica una buona notizia per il nostro Paese che ha raggiunto e superato di 0,5 il target fissato con largo anticipo, toccando nel 2015 quota 17,5% la percentuale coperta da energie rinnovabili sul totale del consumo, con mezzo punto percentuale in più rispetto a quanto stabilito. La quota è in costante aumento dal 2004, quando le rinnovabili erano il 6,3% del totale, con un balzo enorme già nel 2012, quando la percentuale era del 15,4%. In generale, l’Eurostat certifica una crescita per tutta l’Unione, con una media del 16,7%, in aumento di 6 decimanti rispetto all’anno precedente, e con l’obiettivo dichiarato del 20% di energie rinnovabili sul totale per il 2020 e il 27% entro il 2030, ma non tutti i paesi membri hanno portato a termine il compito: tra i più negligenti troviamo Francia, Olanda, Irlanda e Gran Bretagna, ancora molto lontani dal loro obiettivo 2020.
A livello generale, il dato è positivo: Eurostat certifica una maggiore vocazione green all’interno dell’Unione con la quota delle rinnovabili aumentata in 22 Paesi membri. Tra questi c’è l’Italia, tredicesima per la produzione di energia da fonti rinnovabili: un’ottima posizione, specie se si pensa a quanto fatto in poco più di 10 anni, triplicando la produzione delle rinnovabili.
Il nostro Paese è tra i più virtuosi in questo senso: come l’Italia anche Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Croazia, Lituania, Ungheria, Romania, Finlandia e Svezia hanno superato il target 2020. Certo di strada ne dobbiamo fare ancora molta se ci confrontiamo con i più virtuosi Paesi del Nord Europa, ma possiamo dire di essere sulla buona strada.
La Svezia è il paese che più in assoluto ha puntato sulle energie rinnovabili, arrivando nel 2015 a quota 53,9%: nel paese scandinavo oltre la metà della quota energetica è green, con punte che arrivano fino al 68,6% per la copertura del riscaldamento termico prodotto da fonti rinnovabili. Stoccolma stacca e di molto il club dei paesi green che la seguono a ruota: Finlandia (39,3%), Lituania (37,6%), Austria (33%) e Danimarca (30,8%). Da segnalare il caso austriaco che, pur se quarta a livello globale, vanta il primato nella produzione di energia elettrica verde con il 70% del consumo totale proveniente da fonti rinnovabili, contro la media europea del 28,8%.
Dalla parte opposta invece si segnalano i paesi meno virtuosi, gli stati ancora molto lontani dal raggiungimento dell’obiettivo 2020: è il caso dell’Olanda, lontana di 8,2 punti percentuali, la Francia (7,8 punti in meno), Irlanda e Regno Unito (6,8 punti) e Lussemburgo (6 punti). Tre di loro sono anche i peggiori in assoluto nella produzione di energia da fonti rinnovabili: l’Olanda è ferma al 5,8% del totale, il Regno Unito all’8,2% e Lussemburgo (5%), stessa quota di Malta (5%)
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