Gianluca Gemelli twittava contro la stessa casta che, grazie alla sua compagna, l’ex ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, lo avrebbe poi favorito. Fanno sorridere adesso i tweet dell’imprenditore siciliano, finito nell’inchiesta della Dda di Potenza che ha portato all’arresto di sei persone del centro oli Eni a Viggiano, in provincia di Potenza, e alle dimissioni della stessa Guidi.
Gemelli è indagato per traffico di influenze perché, come scrivono i giudici, “sfruttando la relazione di convivenza che aveva con il ministro allo Sviluppo Economico, indebitamente si faceva promettere e quindi otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total, vantaggi patrimoniali”. Insomma, la solita vicenda all’italiana di conflitto di interessi.
A farne le spese con le dimissioni l’ex ministro Guidi, non coinvolta nell’inchiesta ma finita in intercettazioni imbarazzanti. “Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se… è d’accordo anche Maria Elena la… quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte… Rimetterlo dentro alla legge… con l’emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa… ehm… dall’altra parte si muove tutto!”, ha detto la Guidi al telefono a Gemelli, facendo finire nel polverone anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, già finita nello scandalo della Banca Etruria.
I tweet contro la casta
Ma cosa ha scritto Gemelli su Twitter? Ecco i suoi tweet, non recenti, ma polemici contro il premier Matteo Renzi e la politica italiana.
Il 10 dicembre del 2011 se la prendeva con i politici per i loro super stipendi, definendoli “buffoni”.
Il 9 febbraio del 2013 si è sfogato contro Renzi, non considerandolo credibile.
Il 25 maggio 2014 ha lanciato l’ultimatum: o riforme o voto.