Il cappellano è finito in manette. Oltre a questo, è arrivata anche la perquisizione domiciliare.
Le forze dell’ordine, nel corso delle loro indagini, hanno trovato grandi somme di denaro e diverse armi.
Un sacerdote ha abusato del suo ruolo. Sembra abbia consegnato della droga ad un uomo detenuto in carcere. Il tutto è accaduto a Enna.
Stando a quanto è trapelato, il sacerdote impegnato nel ruolo di cappellano nel carcere, è stato colto nei momenti dei fatti. L’uomo è stato ‘beccato’ nel momento in cui stava consegnando degli stupefacenti ad un detenuto.
L’arresto è stato eseguito dalla polizia del carcere penitenziario di Enna ed è stato preso in carica dai militari del nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria.
Dopo aver portato a termine l’arresto, immediatamente è stata scattata la perquisizione nella casa del sacerdote.
Nell’abitazione dell’uomo sono state trovate delle armi e anche una somma di denaro in contanti molto consistente.
Con l’operazione dei carabinieri, sono scattate ulteriori indagini. Le forze dell’ordine hanno avviato un’operazione investigativa per scoprire quali siano i canali attraverso cui le sostanze stupefacenti riuscissero ad essere portate all’interno del carcere.
Al momento sono in corso ulteriori indagini.
Non è la prima volta che siamo dinanzi ad una situazione del genere. Ci sono stati momenti in cui persone dall’esterno portavano droga all’interno del carcere usufruendo del momento dei colloqui.
Un po’ di tempo fa, una donna fu arrestata in quanto aveva commesso il reato di portare al padre, nel momento dei colloqui, 45 grammi di hashish. Anche in quell’occasione il misfatto fu scoperto dagli uomini della polizia penitenziaria.
Il padre aveva nascosto la droga all’interno dei suoi boxer e, le forze dell’ordine nel momento della perquisizione, hanno scoperto la sostanza stupefacente.
Si tratta sicuramente di una situazione incresciosa, un episodio che le strutture carceriere fanno fatica a controllare.
Ogni giorno all’interno dei carceri vengono ospitate migliaia di persone, ragion per cui riuscire a controllare tutto diviene impossibile soprattutto a causa della carenza di strumenti e, come denunciato più di una volta, manca anche del personale per controllare ogni minimo movimento.
Negli ultimi 15 anni, la maggior parte delle persone è finita in manette a causa di sostanze stupefacenti.
Come possiamo leggere in rete, più dei 60.000 detenuti che hanno fatto il loro ingresso in carcere fino al 31 dicembre 2019, 14.475 sono stati arrestati per aver violato l’ art. 73 del Testo unico, che fa riferimento a detenzione a fini di spaccio.
Un’altra fetta di detenuti, ossia altri 5.709, sono finiti al fresco per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, mentre solo 963 avrebbero violato per l’art. 74.
Dei numero da capogiro se si pensa al fatto che ogni anni il costo per la carcerazione a causa di droghe ha un valore di più di un miliardo di euro.
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