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Enrico Mentana dice no alle foto delle vittime del devastante terremoto che ha colpito il centro Italia nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2016. Mentre su giornali e programmi televisivi impazzano i molti scatti impietosi dei sopravvissuti e dei cadaveri, il tg di La7 ha voluto prendere una strada diversa, guadagnandosi il plauso di migliaia di spettatori, seccati dalla sovraesposizione a tratti perversa delle immagini provenienti dai paesi distrutti. Il caso della famiglia Tuccio di Accumoli ha avuto particolare rilievo nelle ultime ore e il fatto che ci si meravigli se qualcuno tenta di salvaguardare la privacy delle vittime deve veramente farci riflettere.
TERREMOTO A ACCUMOLI: VITTIME E SOCCORSI
Praticamente tutti i telegiornali nazionali sono, in questi giorni, assorbiti quasi interamente dagli aggiornamenti in arrivo dalle zone terremotate del centro Italia, ma ogni redazione ha le proprie regole: Enrico Mentana dice no alle foto delle vittime e traccia una linea di confine tra onor di cronaca e sciacallaggio. Nell’edizione delle 20.00 del 24 agosto del Tg di La7, il direttore si collega con l’inviata Paola Mascioli ad Accumoli, paese devastato dalla scossa dove sono stati già contati 12 morti. Tra questi c’è l’intera famiglia Tucci, composta da padre, madre e due bambini, rimasti tutti uccisi nel crollo della propria casa. Durante il collegamento, l’inviata chiede a Mentana se vogliono mandare in onda una foto della famiglia, ma la laconica risposta del direttore è ‘Anche no‘.
La presa di posizione di Enrico Mentana è perfettamente in linea con lo stile che da sempre lo caratterizza come giornalista e conduttore. La necessità di informare e documentare una sciagura è innegabile, ma i modi scelti per diffondere le notizie fanno davvero la differenza. L’orrore del terremoto e le sue conseguenze sono ormai tristemente familiari all’Italia e lo shock non ci aiuterà certo a superare il dolore o a prevenire la prossima scossa.
LO SCONTRO TRA ENRICO MENTANA E MATTEO RENZI
I dettagli della tragedia non sono materia da prima serata, non per moralismo o per finto pudore, quanto per ribadire che esiste ancora un limite tra necessità di informazione e tv del dolore da quattro soldi. L’esempio dato da Enrico Mentana è quello che più si distingue per sobrietà, rispetto e buon senso, dopo ore e ore di trasmissioni che troppo spesso hanno una spaventosa fame di sensazionalismo.
LA MARATONA ELETTORALE DI ENRICO MENTANA PER LE COMUNALI 2016
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