Epatite C: per i casi più gravi sarà distribuito subito gratis il nuovo farmaco. L’Agenzia italiana del Farmaco ha deciso che il nuovo medicinale sarà fornito ai malati dall’azienda produttrice come “uso compassionevole”. La distribuzione gratuita andrà a beneficio dei pazienti colpiti in maniera violenta da questa infezione. Per l’l’epatite C il nuovo farmaco è sofosbuvir: in sole 12 settimane elimina il virus dal sangue del soggetto nel 90-100% dei casi. Potrà essere adoperato per il trattamento a casa. Non è ancora disponibile ma già riaccende la speranza dei malati. Solo in Italia, sono 500mila le persone colpite.
Gratis ai pazienti più gravi
L’epatite C è un’infiammazione del fegato causata da un virus denominato hepacavirus, HCV, che, attraverso l’attivazione del sistema immunitario, provoca la morte delle cellule epatiche (necrosi epatica). Per comprendere l’incidenza di questa patologia, si ricordi che questa infezione provoca circa novemila morti l’anno. Mentre è in piedi la trattativa sul prezzo, Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) e Gilead (l’azienda produttrice) hanno raggiunto un accordo sulla fornitura immediata del farmaco in favore dei pazienti affetti da epatite C nella forma più grave, ossia con recidiva severa di epatite dopo trapianto di fegato (epatite fibrosante colestatica o epatite cronica con grado di fibrosi) e soggetti con cirrosi scompensata in lista per trapianto epatico.
Il problema del prezzo
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva annunciato già da tempo che sul nuovo farmaco per epatite C, sarebbe stato fissato il costo entro il 19 giugno, sottolineando come il nostro Paese sia tra i primi europei a contrattarlo. Ha dichiarato di voler portare la questione all’attenzione del Consiglio dei Ministri: «Al momento stiamo trattando tramite l’Aifa e speriamo di ottenere il prezzo più basso. Poi arriveranno però anche scelte laceranti, considerando che si punta a un piano per l’eradicazione della malattia». La problematica su cui il ministro della Salute sta conducendo la sua battaglia, è legata alla capacità e possibilità del Servizio Sanitario Nazionale di sostenere i costi della nuova medicina per epatite C. Per il primo anno, è previsto lo stanziamento di un miliardo di euro.