Epidemia di listeriosi: dal 2015 sono 47 i contagi e 9 morti, mais e ortaggi surgelati i responsabili

[didascalia fornitore=”altro”]By Roman Samborskyi – shutterstock.com[/didascalia]

Una partita di mais surgelato e forse altri ortaggi surgelati sembrano essere la probabile fonte di un focolaio infettivo di Listeria monocytogenes. Finora sono 47 le persone contagiate, con 9 morti dal 2015 all’8 giugno di quest’anno. L’origine della contaminazione è stata individuata in uno stabilimento ungherese, e ha coinvolto produzioni del 2016, 2017 e 2018. S0no 5 i paesi fino ad ora coinvolti nell’UE. Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito. La segnalazione arriva da un bollettino pubblicato da Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) e dall’Efsa (European Food Safety Authority).

In un primo momento, le autorità sanitarie al lavoro sul caso, avevano pensato che l’unica fonte alimentare dell’infezione fosse il mais surgelato. Ulteriori analisi hanno riscontrato la presenza degli stessi ceppi Listeria monocytogenes in altri ortaggi surgelati (mix di verdure, spinaci e fagiolini) prodotti nello stesso impianto tra il 2016 e il 2018. Le informazioni disponibili confermano la contaminazione dello stabilimento ungherese. Sono necessarie tuttavia ulteriori indagini, tra cui campionamenti ed esami di laboratorio approfonditi, per individuare i punti esatti di contaminazione dell’ambiente dello stabilimento ungherese. Il 29 giugno 2018 l’Ufficio ungherese per la sicurezza della catena alimentare ha vietato la commercializzazione di tutti i prodotti ortofrutticoli surgelati prodotti nell’impianto interessato tra l’agosto 2016 e il giugno 2018, ordinandone l’immediato ritiro e richiamo.

Cos’è la listeriosi ed effetti sul fisico

La listeriosi è una seria intossicazione alimentare causata dal batterio Listeria monocytogenes, che può essere particolarmente insidiosa per persone con un sistema immunitario compromesso, ma anche anziani, bambini e donne incinte. Il tempo di incubazione è variabile, ma in media è di 3 settimane (può tuttavia prolungarsi fino a 70 giorni); sono stati descritti casi di forme relativamente benigne con tempi di comparsa molto più rapidi, intorno alle 12-48 ore. i sintomi principali sono: febbre alta, brividi, mal di testa, nausea e vomito. Il trattamento è fondamentalmente antibiotico, con eventuale ricorso a farmaci sintomatici per dare sollievo ai sintomi.

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