“Epidemia in arrivo…”, l’allarme lanciato proprio in questa regione fa preoccupare in molti, ecco cosa sta succedendo.
Ecco qual è la regione dove sarebbe stato lanciato l’allarme per un’epidemia che sta dilagando. Tutto quello che sappiamo.
Dopo avervi parlato di una malattia che stava spaventando una particolare zona d’Europa per via della sua diffusione, adesso vi parliamo di quella che è stata definita una vera e propria epidemia. E starebbe colpendo tra l’altro una regione del nostro Paese. Stiamo parlando dell’epidemia di “lingua blu“, la blue tongue, che non è altro che una malattia infettiva che non è contagiosa per gli esseri umani e che si diffonde tra i ruminanti.
Le persone sono quindi al sicuro da questa malattia, ma il virus ha messo letteralmente in ginocchio il settore dell’allevamento, che è molto sviluppato in questa specifica regione del nostro Paese. E a lanciare l’allarme sull’epidemia sarebbe stato Coldiretti, che avrebbe rivelato anche dove si sarebbero diffusi i principali focolai. Ma qual è la regione italiana che starebbe vivendo tutto questo? Stiamo parlando della Sardegna.
In Sardegna sarebbe scoppiata l’epidemia di lingua blu, che si sarebbe estesa su tutta l’isola e in particolare in zone della città e della provincia di Cagliari, Nuoro, Oristano e la Gallura. E Coldiretti con Battista Cualbu e Luca Saba su L’Unione Sarda critica l’immobilismo delle istituzioni locali, a cui l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana si è appellata senza ottenere grossi risultati. Infatti Coldiretti aveva chiesto già all’inizio dell’anno l’intervento tempestivo delle istituzioni, che avrebbero potuto intervenire in vista dell’estate con vaccini e con un sostegno agli allevatori, ad esempio per l’acquisto degli antiparassitari. Eppure gli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità, si legge, sarebbero rimasti immobili e ciò avrebbe portato a una situazione insostenibile per gli allevamenti.
Ma cosa sarebbe la blue tongue? Si tratterebbe di una malattia che gli insetti vettori ematofagi (culicoidi) pungendo trasmettono ai ruminanti. Sarebbe provocata da un RNA virus della famiglia Reoviridae, genere Orbivirus. E sarebbero le zone come gli ambienti fangosi e naturali come ad esempio pozze piovane, oltre che i margini di corsi d’acqua, i campi irrigati e gli scoli di abbeveratoi quelle aree che agevolerebbero la riproduzione e la successiva deposizione di uova di questi insetti. E la diagnosi di questa malattia avverrebbe per mezzo di specifici esami di laboratorio, che potrebbero evidenziare il virus, l’antigene virale oppure gli anticorpi. Speriamo che le istituzioni si mobilitino e che termini la crisi del settore agricolo in Sardegna, che tanto sta facendo penare i lavoratori di questa regione italiana.
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