Mario Draghi, commentando la questione del Sofa-gate, ha definito in maniera molto dura il presidente Erdogan: il termine “dittatore” usato dal nostro premier non è piaciuto al governo turco, che convocato l’ambasciatore italiano ad Ankara, Massimo Gaiani, per rispondere dell’accaduto e intercedere per delle scuse ufficiali.
Ora però arriva la risposta del diretto interessato, decisamente offeso. L’agenzia di stampa del paese Anadolu e la tv di stato hanno riportato le parole del leader turco: “La dichiarazione del presidente del Consiglio italiano è stata una totale maleducazione. Non è stato neanche eletto e danneggia le relazioni tra Turchia e Italia. L’uscita del presidente del Consiglio Italiano denota una totale mancanza di equilibrio, assoluta impertinenza e volgarità.” Tutto questo inevitabilmente avrà effetti a livello diplomatico: “Le sue parole hanno colpito come un’ascia le relazioni tra Italia e Turchia, che erano giunte a un livello assai buono fino a quando il signor Draghi non ha parlato in questo modo. Prima di parlare di Erdogan in questi termini tenga bene a mente la propria storia“.
Le diverse aree politiche italiane si sono tutte schierate con Draghi: dal PD alla Lega, gli esponenti hanno pubblicamente sostenuto il premier e la sua difesa della democrazia.
Erdogan vs Draghi: alta tensione sulla questione migranti
La Turchia tiene sotto scacco l’Europa per quanto riguarda la questione migranti, problema al centro dell’incontro tra Erdogan, von der Leyen e Michel trasfromatosi nel Sofa-gate. Il paese ospita 4 milioni di rifugiati siriani.
Non solo: la Turchia è un’alleata di ferro, anche militare, della Libia, dove tra l’altro da poco è in carica un governo di alleanza nazionale guidato da Dbeibeh, amico di Erdogan. Il paese africano è a sua volta strategico per quanto riguarda le migrazioni verso l’Europa e seppur l’Italia stia cercando di rinsaldare l’alleanza politica, gli equilibri sono molto delicati.