Chissà cosa si prova a ricevere in eredità 75 milioni di euro: vorremmo chiederlo a Germana Chiodi, la storica segretaria e assistente di Bernardo Caprotti. Il fondatore di Esselunga, morto a fine settembre all’età di 90 anni, le ha lasciato metà dei risparmi. Volontà espressa chiaramente nel testamento, in cui ha lodato questa “signora a cui voglio esprimere la mia immensa gratitudine per lo straordinario aiuto prestato”.
I risparmi di Caprotti ammontano a circa 150 milioni di euro, conservati presso Deutsche Bank e Credit Suisse. Metà sono destinati ai cinque nipoti e gli altri, appunto, alla signora Chiodi, 68 anni, in pensione dal 2008 ma ancora in azienda come consulente. Tre anni fa aveva già ricevuto una donazione di 10 milioni di euro. Oltre ai 75 milioni (da tassare all’8%), Caprotti le ha lasciato l’archivio aziendale e due quadri di valore: “Germana custodisce il ricchissimo archivio che narra anche le molte dolorose vicende familiari oltre che aziendali”, ha sottolineato nel testamento l’imprenditore.
Il testamento, molto atteso, ha di fatto consegnato il colosso Esselunga alla seconda moglie Giuliana Albera e alla figlia ultimogenita Marina Sylvia. Uno schiaffo ai figli di primo letto Giuseppe e Violetta, con cui c’erano stati diversi contrasti. Caprotti aveva inoltre messo in guardia gli eredi: mai vendere l’Esselunga alle Coop.
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