Arriva l’ergastolo della patente. Una riforma del Codice della Strada è imminente, e porta delle novità interessanti (anche se di alcune di queste si ha notizia da tempo….). L’idea sarà quella di inasprire le pene per chi guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, con revoca della patente ed impossibilità di riconseguirla per tre anni o, addirittura, ergastolo della patente. Vediamo insieme quali sono le novità al vaglio per essere introdotte nella nuova riforma del Codice della Strada.
Il Ministero dei Trasporti ha inserito il comma 3-ter nell’articolo 219 del Codice della Strada, con la circolare 15040 del 7 Luglio 2014, che fa chiarezza in merito alla revoca della patente per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe: non gli sarà più possibile conseguire la patente per i tre anni successivi, a partire dalla data di accertamento del reato.
Questa “limitazione temporale”, potremmo chiamarla così, si aggiunge alle già presenti sanzioni pecuniarie e penali previste per questo tipo di reato, ma c’è da individuare precisamente la data di accertamento, poichè è da questa che deve partire il conteggio dei tre anni. La data in questione, specificano gli organi addetti, non fa riferimento al giorno durante il quale è stata contestata l’infrazione, perchè in quel momento semplicemente prende l’avvio la fase processuale, ma si riferisce al giorno in cui passa in giudizio la sentenza penale. Da allora via con i tre anni, dopo i quali è possibile conseguire nuovamente la licenza di guida.
A fare da contraltare a questa possibilità di essere riabilitati dopo un certo periodo c’è la possibilità di avere un “ergastolo della patente”. L’idea di privare definitivamente una persona della possibilità di guidare si concretizzo contro chi, sempre sotto effetto di alcool e/o droghe, provoca degli incidenti gravi (che non uccidano necessariamente qualcuno ma che provochino anche lesioni gravi), ma anche contro chi non presta soccorso e scappa dopo un sinistro. Questa sanzione in realtà parte dal “problema” più profondo dell’omicidio stradale, anch’esso al vaglio del legislatore, che vuole “spaventare” i possibili colpevoli con l’arresto in flagranza di reato ed il carcere da 8 a 18 anni. Se proprio vogliamo dirla tutta, poi, questo ergastolo della patente fungerebbe da cuscino per attutire la caduta, qualora il reato di omicidio stradale non trovasse una via di sbocco, ma siamo sicuri che il deterrente di non poter guidare ma più funzioni davvero? Staremo a vedere…
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