L’esame di Maturità 2017 è sempre più vicino: come prepararsi per affrontarlo al meglio? Per poter arrivare pronti, preparati e nelle condizioni psico-fisiche ottimali, è necessaria una ‘strategia‘ ben precisa, che può variare, ovviamente, in base alle esigenze di ognuno. Alcuni consigli pratici, tuttavia, potrebbero essere degli ottimi suggerimenti da prendere in considerazione: ecco quelli che vi proponiamo noi di NanoPress, guardiamoli insieme!
Dalla fine della scuola alla prima prova scritta: come organizzare il tempo?
Innanzitutto niente panico e poi, ovviamente, la cosa principale da fare: studiare!
Per non rischiare di farsi prendere dall’ansia due giorni prima della fatidica prova, converrebbe prepararsi all’esame per tempo studiando sistematicamente tutto l’anno. Ma, poiché per la maggior parte degli studenti uscire con gli amici risulta molto più divertente, di solito ci si riduce all’ultima settimana per recuperare il programma di un intero anno scolastico.
Per questo, se sfruttati bene, i giorni che intercorrono tra la fine delle lezioni e l’inizio degli esami possono fare la differenza: pur non essendo tantissimi infatti (in genere dai 10 ai 15), se impiegati bene possono essere decisivi ai fini di una buona preparazione. Questo è il momento dello sprint finale e la prima cosa da fare è ripassare: un ripasso generale è, infatti, più strategico che mai.
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Essendo, come abbiamo già detto, il tempo a disposizione piuttosto limitato, il consiglio che vi diamo è quello di creare una sorta di calendario in cui ognuno – in base alle proprie esigenze – individua le ore da dedicare allo studio, al riposo e, perché no, anche allo svago: è consigliabile, perciò, uscire un’ora al pomeriggio o alla sera, dedicando il resto del tempo allo studio.
Questo, a tal proposito, potrebbe essere un esempio da seguire: sveglia alle 8.00 e studio dalle 9 fino alle 13.00; pranzo e riposino dalle 14 alle 15; studio pomeridiano fino alle 20, cena e serata di svago da trascorrere con gli amici, senza, ovviamente, tirar troppo tardi.
C’è anche chi preferisce studiare la notte o organizzare il proprio studio giorno per giorno, ma una scansione temporale dei vari momenti può sempre tornare utile, in qualsiasi modo si preferisca lavorare.
Se, infine, durante lo studio vi accorgete che a stento capite ciò che state leggendo, vuol dire che il cervello ‘implora’ un’ora di pausa: in barba al programma stabilito, uscite, mangiate un gelato, portate a spasso il cane o fate una breve gita. Insomma, staccate la spina per un po’, date al cervello il tempo di riposare e poi, magari il giorno dopo, ripartite con slancio.
Preparazione agli scritti
Dopo aver organizzato la giornata di studio, per poter arrivare al meglio alle prove scritte d’esame, sarebbe buona norma creare un programma anche sugli argomenti da ripassare giorno per giorno. In questa fase l’attenzione è puntata, ovviamente, sulla prova d’italiano e sulla seconda prova specifica: per quanto riguarda la prima, visto che le possibilità da scegliere sono diverse (tema d’italiano, analisi del testo, saggio breve o articolo di giornale) – e tanti potrebbero essere gli argomenti proposti – un ripasso generale di letteratura italiana, fatto però con criterio e non in maniera ‘folle’, potrebbe essere un suggerimento. Questo perché, soprattutto se si sceglie di fare il saggio breve, ad ogni traccia sarà allegato del materiale di riferimento dal quale si dovrà prendere spunto. Perciò, un’attenzione maggiore dovrà essere dedicata soprattutto alla seconda prova, che varia in base all’indirizzo scolastico.
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Si potrebbe, quindi, suddividere la giornata in base agli argomenti delle prove: una parte da dedicare alla letteratura italiana, un’altra allo studio degli argomenti che riguardano la seconda prova, ed un’altra parte, infine, da dedicare alla terza, in cui si affronteranno domande di cultura generale. Quest’ultima prova, infatti, riguarda tutti gli argomenti che si affrontano nel ripasso generale di cui parlavamo prima, perciò prepararsi ad essa vuol dire prepararsi innanzitutto alle altre.
L’esame orale
I giorni che precedono l’esame orale sono quelli decisivi, non solo per prepararsi il discorso introduttivo alla prova, ma per rifinire le tesine e i percorsi, concentrandosi soprattutto sul ripasso delle materie di competenza dei professori che compongono le commissioni. Anche per lo studio dell’orale sarebbe opportuno, come per gli scritti, organizzare il lavoro programmando gli argomenti da ripassare: ma è la fase finale, ormai il grosso è fatto!
E’ fondamentale, dunque, per la riuscita della prova orale, preparare adeguatamente il discorso introduttivo che partirà, come di consueto, dalla tesina che ogni candidato avrà preparato: sull’esposizione di questa, infatti, si giocherà gran parte del voto finale, poiché mette in mostra le capacità di sintesi, di critica e di lingua italiana del maturando. E’ importante che i vari argomenti siano legati tra loro e che abbiamo all’interno della tesina lo stesso spazio, in modo tale che, esponendo il discorso, si dedichi lo stesso tempo ad ogni argomento. In questo modo ogni professore vedrà assegnata alla propria materia la medesima ‘importanza’. Naturalmente la capacità di sintesi (che potrà essere acquisita facendo delle vere e proprie prove, prima dell’esame orale) si vedrà dal tempo di esposizione del discorso introduttivo, che di norma non deve superare i 15-20 minuti.
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Un altro consiglio riguarda la possibilità di studiare da soli o in compagnia: l’ideale sarebbe alternare lo studio individuale – che è sempre molto più riflessivo e ragionato – con il confronto con i compagni con i quali discutere per fissare meglio i concetti, chiarire quelli sui quali si hanno dei dubbi, e ripassare tutti gli argomenti. Un buon metodo di studio, inoltre, potrebbero essere i riassunti e gli schemi che sintetizzano gli argomenti, aiutano a sottolineare le parti più importanti e a fissare bene i temi sui quali verteranno gli esami.
A questo proposito, un altro suggerimento da tenere presente è registrare alcune lezioni, quelle più importanti, e poi ascoltarle con la cuffia prima di andare a dormire (pare, infatti, che il cervello in questo modo sia in grado di assimilare meglio) e, sebbene non sia un metodo che sostituisce lo studio, rappresenta senza dubbio un valido aiuto in più. Molto importante, infine, è anche l’alimentazione: sembra strano, ma una dieta equilibrata con il giusto apporto di proteine, carboidrati, vitamine, frutta e verdura mette l’organismo nelle condizioni di apprendere meglio. Anche esercitarsi con i quiz e simulare un esame orale, può essere un validissimo aiuto.
Tra i nostri brevi consigli per affrontare serenamente l’esame di Maturità non rientrano, ovviamente, né trucchi, né mezzi per così dire ‘illeciti’, poiché, anche in questi casi, bisogna comunque aver studiato qualcosa. Se non si studia, ricorrere a bigliettini, appunti e cartuccere non servirà davvero a niente: ciò che serve è solo attenzione e tanta buona volontà e i risultati, statene certi, non potranno che essere positivi!
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