Gli studenti della scuola secondaria di II grado sono i primi ad essere tornati sui banchi di scuola per poter sostenere gli esami di riparazione dei debiti scolastici. L’esito di questi esami determina se lo studente ha colmato le lacune nelle materie scolastiche in cui aveva un’insufficienza. Non sempre però l’esito negativo dell’esame porta alla bocciatura.
È infatti il consiglio di classe e i docenti che valutano l’intero quadro della situazione, studente per studente. Fattori come impegno e dedizione per il recupero del debito possono incidere in modo positivo e permettere l’ammissione all’anno successivo. Discorso diverso per chi dovrà eseguire la Maturità 2024 che dovrà colmare le lacune prima degli scrutini di giugno 2024 in modo da essere ammessi all’esame di Stato.
Con l’arrivo di settembre i giovani si apprestano a tornare sui banchi di scuola, i primi a rientrare sono stati coloro che frequentano la scuola secondaria di II grado ed hanno riportato dei debiti scolastici alla fine dell’anno scolastico, giugno 2023.
Chi ha infatti riportato agli scrutini usciti a giugno 2023 un debito scolastico si è ritrovato con il giudizio sospeso e la possibilità di non accedere alla classe successiva.
A settembre per loro è il momento degli esami di riparazione in cui dovranno dimostrare di aver colmato le loro lacune scolastiche e di essersi allineati perfettamente con il programma dello scorso anno.
Chi presenta un debito scolastico vuol dire che ha riportato un’insufficienza in una o più materie alla fine dell’anno successivo, quindi hanno dovuto prendere parte a dei corsi di recupero per poter poi effettuare l’esame di riparazione a settembre.
Per loro il Ministero dell’Istruzione ha anticipato il calendario dell’anno scolastico dandogli la possibilità di rientrare prima a scuola, sostenere l’esame e accedere alla classe successiva.
Non è detto però che tutti gli studenti abbiano colmato le loro lacune scolastiche e quindi per loro l’esito dell’esame di riparazione potrebbe essere negativo, cosa succede in questi casi?
In questi casi non sempre un ragazzo viene bocciato, e quindi rimandato alla classe precedente. Non superare un esame di riparazione non equivale per forza alla bocciatura.
Nonostante l’esito negativo dell’esame di riparazione si può ancora essere ammessi alla classe successiva, quando l’esito dell’esame risulta essere negativo a decidere sono i professori e il consiglio di classe che prende in esame non solo il test eseguito ma anche lo studente.
Infatti viene considerato anche l’impegno dello studente nel voler colmare il suo debito scolastico come la frequenza costante ai corsi di recupero, la scelta di seguire corsi anche alternativi o di prendere ripetizioni private.
A decidere se uno studente viene bocciato o no è quindi il consiglio di classe che si muoverà valutando l’intero percorso del ragazzo e non relegando tutto al semplice esame riparatore.
Lo stesso vale per i ragazzi che hanno riportato il debito scolastico in una stessa materia per due anni consecutivi, non è detto che vi sia una bocciatura automatica.
Il giudizio viene sempre rimandato al consiglio scolastico che valuterà se il ragazzo può accedere all’anno successivo o no.
Gli insegnati prenderanno in considerazione l’intero quadro complessivo e la situazione generale dello studente.
Nella maggior parte dei casi la bocciatura viene già emessa negli scrutini di giugno quando un ragazzo presenta una situazione drammatica e numerose insufficienze gravi.
In questi casi allora il consiglio di classe opta per la bocciatura dello studente e gli farà ripetere l’anno per colmare quelle lacune che si sono presentate.
Se invece lo studente in questione si appresta a dare la Maturità, per l’anno 2024, il discorso è diverso.
Infatti gli studenti per poter accedere all’esame di Maturità devono dimostrare di aver recuperato ogni lacuna e di essere pronti a sostenere l’esame.
Il recupero delle lacune avviene durante l’anno e il ragazzo per essere ammesso non dovrà presentare alcuna insufficienza.
Non ci sono esami di riparazioni a settembre che gli permetteranno di accedere alla Maturità in un secondo momento, ma dovranno presentarsi preparati e con nessuna insufficienza in nessuna materia già agli scrutini di giugno, momento in cui si decide chi potrà essere ammesso all’esame di Stato e chi no.
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