Al via oggi la prova scritta per 560mila studenti, che si trovano ad affrontare il primo esame di terza media normale dopo il periodo pandemico.
Sarà così composto, ci saranno tre prove scritte e un colloquio, programma che preoccupa gli studenti perché secondo una recente indagine quasi il 50% si sente in ansia per la presenza degli orali. Il termine dell’esame è previsto entro il 30 giugno.
Giugno è sempre stato un mese molto particolare per gli studenti di terza media e dell’ultimo anno delle scuole superiori, in cui da un lato c’è la gioia della fine della scuola e quindi dell’inizio delle vacanze, ma dall’altro abbiamo l’ansia che sale in previsione degli esami.
Parlando dei primi, quelli delle medie, iniziano oggi con la prova di italiano che vedrà impegnati quasi 561mila studenti in tutta Italia. Calendari e prove sono strutturati dai singoli istituti ma l’esame è tornato ad assumere la formula utilizzata prima della pandemia, ovvero tre prove scritte (italiano, matematica e lingua straniera) e una orale.
Proprio quest’ultima preoccupa di più gli alunni, che forse si sentivano meno in ansia a sostenerla da dietro lo schermo di un pc tramite il metodo Dad. Però l’emergenza sanitaria è rientrata e si torna al metodo classico, quest’anno ufficialmente si tratta del primo esame “normale”. Le uniche eccezioni per ovvi motivi si hanno in Emilia Romagna, dove gli studenti sosterranno il solo colloquio orale.
Così strutturata, questa modalità di esame è stata molto criticata dalle forze politiche e dai sindacati, addirittura la Cisl Romagna ha chiesto al ministro di rivedere la decisione perché sostiene che sia stata presa senza alcun confronto con il sindacato.
Secondo un sondaggio, la prova scritta di oggi è iniziata per 2 alunni su 3, poi c’è un’alta percentuale che lo inizierà nella seconda parte della settimana, ovvero giovedì 15 giugno. Seguiranno poi gli altri istituti diciamo “ritardatari”, i quali inizieranno la prossima settimana, comunque tutti dovranno terminare l’esame completo di prova orale, entro il 30 giugno.
La prima prova scritta dell’esame di terza media è quella di italiano, dove gli alunni dovranno scegliere una a piacere fra le tre tracce disponibili: testo descrittivo, testo argomentativo o comprensione e sintesi di un testo letterario.
Poi si procederà con la seconda prova dello scritto e sarà improntata sulla principale lingua straniera che è stata studiata durante l’anno. La durata di questa seconda prova è di 3 ore e poi ci sarà la terza e ultima, di matematica.
L’esame totale si suddivide in 4 prove e l’ultima è appunto quella temuta degli orali, in merito alla quale solo uno studente su 10 ha manifestato sicurezza. La metà degli intervistati invece ha un atteggiamento neutro e di cauto ottimismo mentre il 40% ha espresso preoccupazione e ansia.
Ricordate la tesina, elemento storico di ogni esame? Da un po’ di tempo non è più obbligatoria ma tanti istituti hanno deciso di farla preparare in vista degli orali. Sono 8 su 10 gli studenti che la dovranno presentare obbligatoriamente mentre gli altri potranno decidere in autonomia se realizzarla in modo da improntare meglio e in maniera più completa e organizzata la prova, oppure rinunciarvi. La commissione potrebbe porre al candidato anche altre domande correlate, a propria discrezione, se questo serve a redigere un giudizio più completo.
Ora l’attenzione è sugli esami di terza media, poi il 21 giugno ci saranno quelli della maturità. I 7 titoli per la prima prova scritta dell’Esame di Stato sono pronti già da alcune settimane ma le scuole potranno aprire il plico telematico solo il giorno stesso della prova. Anche per la maturità è superata la fase pandemica e si torna alla normalità con due prove scritte e una orale.
A mettere paura in questo caso sono i commissari esterni, i maturandi sperano sempre infatti di sostenere questo passaggio importantissimo insieme agli insegnanti che li hanno seguiti e li conoscono, così come sanno quali sono i punti deboli e di forza. Si spera dunque in un “aiutino” mentre gli esterni giudicano in maniera più oggettiva e forse più severa.
Per quanto riguarda lo svolgimento delle prove Invalsi, questo è un importante requisito di ammissione ma non i risultati non sono correlati agli esiti dell’Esame di Stato. L’unica deroga riguarda i percorsi e le competenze trasversali e per l’orientamento il cui svolgimento non è un requisito perché lo studente venga ammesso. Anche nel caso delle prove Invalsi ci sono eccezioni nei territori alluvionati, dove non costituiranno requisito fondamentale.
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