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Suárez: sospesi la rettrice e i docenti dell’esame farsa. Indagati il dirigente della Juve Paratici e gli avvocati

Quest’estate Luis Alberto Suárez stava per diventare un giocatore della Juventus. Il club ha fatto di tutto pur di acquistarlo: visti i limiti già raggiunti riguardo al numero di giocatori extracomunitari in rosa, ha provato a fargli ottenere il passaporto italiano, anche alla luce del fatto che la moglie Sofia Balbi e i loro tre figli possedessero la cittadinanza italiana per discendenza diretta. Ad ogni modo, il calciatore avrebbe dovuto comunque sostenere l’esame di lingua italiana, il club però sperava di accelerare la pratica e portarla a termine entro la fine del calciomercato, quando invece solitamente ci vogliono anche diversi anni. Così il 17 settembre, tra non poche polemiche, il calciatore ha sostenuto l’esame presso l’Università per stranieri di Perugia.

Vista la velocità con cui è stato organizzato il tutto e la sospetta regolarità della prova, che alla fine si è rivelata inutile visto che il calciatore dal Barcellona si è spostato all’Atletico Madrid, la Guardia di Finanza ha iniziato a indagare. Gli accertamenti hanno rivelato la non trasparenza della procedura d’esame, portando la Procura di Perugia, diretta da Raffaele Cantone, a ipotizzare i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici“.

Caso Suárez: sospesa la rettrice Giuliana Grego

Dunque, per avere un ritorno di immagine positivo sia la Juventus che l’Università perugina, è stato organizzato un esame farsa affinché il calciatore uruguaiano ottenesse il livello B1 di italiano. Farsa perché le risposte corrette erano state comunicate a Suárez prima del test, “giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università“.

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto una sospensione di otto mesi dai loro incarichi della rettrice la rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego, del direttore generale Simone Olivieri, della docente coinvolta nell’esame Stefania Spina e il componente della commissione “Celi Immigrati” Lorenzo Rocca.

La misura è stata maturata, si legge nel comunicato stampa, per “il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede“. Una decisione presa poiché dagli indagato è stato “mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento“.

Il ruolo della Juventus

Le indagini partite il 22 settembre scorso hanno evidenziato come la Juventus si fosse attivata già dall’inizio del mese per sbrigare la pratica cittadinanza di Luis Alberto Suárez il più in fretta possibile, muovendosi “anche ai massimi livelli istituzionali“. La squadra di Andrea Agnelli ha però sempre dichiarato di aver solo chiesto informazioni all’università sull’esame, salvo poi cambiare obiettivi di mercato e non essere più interessata alla cittadinanza del giocatore.

A seguito delle “ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento” i pm, oltre alla sospensione dei dirigenti scolastici, hanno anche ritenuto di poter emettere avvisi di garanzia a carico del dirigente della Juve Paratici e gli avvocati Turco e Chiappero, indagati a vario titolo per l’irregolarità delle procedure.

Anche la Procura Federale della Figc ha aperto un’indagine in merito alla vicenda, chiedendo collaborazione da parte della magistratura del capoluogo umbro. Probabile che la Juventus la massimo venga multata ma non dovrebbero esserci ripercussioni sportive: stando all’articolo 32 comma 7 del codice federale, relativo a documenti e attestati falsi, si parla di diverse sanzioni in base alla gravità di quanto commesso.

Carlotta Tosoni

"Una cosa bella è una gioia per sempre" diceva John Keats. Provo ad applicare questi versi nella pratica cercando e studiando tutto ciò che è esteticamente e intellettualmente interessante. Infatti arte, bellezza e comunicazione sono sempre stati la mia guida nello studio, nel lavoro e nella vita: ricercare contenuti validi da esprimere in maniera piacevole e da comunicare efficacemente. Solo così si può provare a cambiare le cose. La mia formazione è stata economica e artistica, la scrittura il mio mezzo preferito per raccontare il mondo, le mie passioni la storia dell’arte, il beauty, lo sport. Dal 2020, collaboro con Alanews nella produzione di contenuti per il network Deva Connection.

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