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Che voto hanno preso i politici italiani agli esami di maturità? Quanto erano bravi a scuola il premier Matteo Renzi o il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi? I loro voti, così come quelli di altri parlamentari, non sono segreti. Spesso sono loro stessi a rivelarlo con orgoglio. Mistero invece su quanto abbia preso alla Maturità Silvio Berlusconi. Anche se, siamo pronti a scommetterlo, ci risponderebbe con l’inconfondibile ghigno: “Ho preso il massimo, ovvio”.
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Partiamo proprio dal presidente del Consiglio: ebbene, Renzi a scuola era bravo. Al liceo classico Dante di Firenze era tra i primi della classe e alla Maturità ha preso il massimo: 60/60. Già immaginiamo il suo sorriso piacione mentre rimembra tal successo. “Ho fatto un pessimo compito di greco e un grande esame orale. Ho fatto anche un ottimo compito di italiano”, raccontò una volta a Bruno Vespa. Massimo dei voti anche per la bella ministra. La Boschi, anche lei al liceo classico (ma al Petrarca di Arezzo) agli esami ha preso 100/100. Palese il salto generazionale, con il premier che si è diplomato quando il massimo era ancora 60. Il ministro per le Riforme ricorda quel periodo come “giorni impegnativi ma divertenti”. Racconta di aver dimenticato a casa il vocabolario di latino il giorno della versione, e che il fratello le aveva “preparato una cassetta da ascoltare in macchina per caricarmi”.
Esami in motorino per Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole nel Governo Renzi: 20 km dalla sua casa di Bergamo all’Istituto Tecnico Agrario. Voto non altissimo, 48/60: “Il viaggio di ritorno però fu leggerissimo, liberato da tutti i pensieri”. Voto leggermente più alto per Beatrice Lorenzin, ministro della Salute per i governi Letta e Renzi: 50/60 al liceo classico Anco Marzio di Roma. Con la commissione “litigai su Hegel”, confessa. Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha frequentato il Liceo Classico Lucrezio Caro a Roma, in cui è stata anche rappresentante d’istituto: 56/60. A proposito di Enrico Letta: massimo dei voti per lui.
Luca Lotti, dal 28 febbraio 2014 sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria e Segretario del CIPE Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, si è diplomato al liceo scientifico Pontormo di Empoli. Era il 2001 e il suo voto fu 90/100. Marianna Madia, ministra senza portafoglio per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, ha ottenuto la maturità francese al liceo francese di Roma, con una mention bien. Come tutti, la notte prima degli esami non dormì sogni tranquilli: “Ancora oggi, se faccio un incubo, è di arrivare alla maturità senza essere preparata”. Per quanto per gli esami ci si possa preparare al meglio, il terrore è inevitabile.
E quelli del Movimento 5 Stelle? Non che brillassero molto, alle superiori. “Allora studiavo poco. E la maturità fu una liberazione”, ha confessato Alessandro Di Battista, che al liceo scientifico Farnesina di Roma si è diplomato con 46/60. Meglio di lui Roberta Lombardi, ex capogruppo M5S che al liceo scientifico Avogadro di Roma (di cui fu anche rappresentante di istituto) prese 54/60. 87/100 invece per l’onorevole Marta Grande, diplomatasi allo scientifico di Civitavecchia.
Passiamo al centrodestra. Annagrazia Calabria, dal 2014 membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia, al liceo classico ha preso il massimo: 100/100. Come la discussa ex consigliera lombarda e soubrette Nicole Minetti al liceo classico. Ma pare che una volta fu bocciata. Bene anche Alessandra Mussolini: liceo classico anche per lei è un buon 57/50. Non possiamo, infine, dimenticarci di lui: Renzo Bossi. Il figlio del Senatur, soprannominato non a caso “il trota”, è riuscito a farsi bocciare tre volte alla Maturità, riuscendo a strappare alla fine un 69/100. Prima della laurea in Albania.