Tutti promossi per quanto riguarda gli esami scolastici. Sia per quanto riguarda gli esami di maturità che quelli di terza media le percentuali sono da record. Il 99,9% ha superato l’esame.
Numeri, a dir poco, esaltanti per quanto riguarda gli esami scolastici di questo 2022. Non era affatto scontato dopo gli anni di pandemia e di didattica a distanza. Più del novantotto percento degli studenti è stato ammesso agli esami e di questi quasi il cento percento ha superato gli stessi. A calare sono stati, per quanto riguarda le superiori, sia il numero degli studenti promossi a pieni voti che il numero di quelli promossi con una semplice sufficienza.
E’ come se il livello scolastico si fosse parificato e ci siano state meno discrepanze tra i primo della classe e “gli ultimi” se così vogliamo chiamarli. Le Regioni nelle quali si è andati meglio sono la Puglia e la Calabria. E’ qui, infatti, che si è registrare un numero maggiore di allievi licenziati a pieni voti. Nelle stesse Regioni si registrano anche il numero maggiore di lodi, conseguite dai candidati, seguite a ruota da altre Regioni del Sud Italia.
Ottime le notizie per quanto riguarda gli Istituti Superiori confermate le percentuali di promossi, si parla quasi del 100%. Nei Licei si registrano un numero maggiore di lodi conferite ai sostenitori degli esami di maturità. Percentuali che superano quelle degli anni precedenti.
Negli Istituti tecnici e professionali il trend dei promossi rispecchia quello nazionale con percentuali da capogiro mentre resta stabile la percentuali degli allievi promossi con lode.
Per quanto concerne le scuole medie le soddisfazioni, se così vogliamo dire, sono ancora maggiori. Tutti ammessi e tutti promossi si parla dello zero virgola che non è riuscito ad andare avanti. I voti sono da record la stragrande maggioranza di studenti si è diplomata con un voto pari o maggiore all’8 e parliamo di più di un candidato su due.
Sicuramente il tasso di istruzione dei nostri studenti, numeri alla mano, è aumentato. Viene solo da chiedersi e, magari, verificare quanto questo possa essere frutto di una politica stabilita a tavolino.
Sono parecchi i pareri, infatti, di chi dice che per combattere la dispersione scolastica si è messo in campo una politica del tutti promossi, salvo casi eccezionali ed obiettivamente “irrecuperabili”.
Nulla da eccepire se si analizzano i dati degli ultimi anni. Vediamo, infatti, che questa ha subito un calo drastico. Dal 2008 ad oggi si parla di almeno un 7% di dispersione scolastica in meno ciò, però, fa comunque dell’Italia il quarto Paese Europeo per quanto concerne questo disdicevole dato.
L’Italia, ovviamente, non sta a guardare e nel PNRR, il fantomatico Piano di resistenza e resilienza, sono previsti fondi ed interventi. Misure atte a combattere la dispersione scolastica. I punti nei quali si conviene ci sia bisogno di intervenire sono sia l’orientamento scolastico sia l’estensione del tempo pieno ma, anche, il ridurre la forbice del divario tra i vari territori.
L’obiettivo è quello di azzerare o, comunque, ridurre ai minimi termini i numeri della dispersione scolastica nel giro dei prossimi quattro anni.
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