Nonostante i divieti legati all’Escherichia coli, le spiagge sono state affollate da bagnanti che non hanno tenuto conto delle disposizioni.
Prima che venissero del tutto revocate, le restrizioni sulle spiagge non erano stato minimamente rispettate, nonostante il pericolo legato all’Escherichia Coli. Pertanto, dopo un primo divieto di balneazione nelle acque della riviera romagnola, i sindaci hanno ritirato le restrizioni mediante diverse ordinanze.
Era stato esplicitato il pericolo di poter contrarre l’Escherichia Coli nelle acque della riviera romagnola, con tanto di divieti rivolti ai bagnanti.
Le persone, però, non hanno tenuto conto delle disposizioni dei sindaci e si sono recate lo stesso in spiaggia per fare il bagno e combattere il caldo estivo. Irene Priolo, assessore all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, ha annunciato che la situazione è ritornata alla normalità, mediante il ritiro dei divieti, in precedenza, imposti.
Non è la prima volta che Rimini e le zone romagnole sono sottoposte a divieti di balneazione: la città, in particolare, è stata sottoposta a tali restrizioni a causa del rischio batterico, legato alla riqualificazione delle fogne.
Ciononostante, i bagnanti si sono recati al mare, incuranti della bandiera rossa. Nei fatti, dunque, il problema è stato sottovalutato dai bagnanti, i quali non hanno avuto problemi a tuffarsi in mare e ad esporsi, potenzialmente, al batterio segnalato nelle acque romagnole.
L’Escherichia Coli rappresenta un reale rischio della salute e, se presente nelle acque del mare, rappresenta un problema di tipo igienico-saitario da affrontare con cautela.
Se i livelli di E.Coli risultano particolarmente elevati, è probabile che nelle acque siano presenti batteri molto dannosi per la salute, come l’epatite, il rotavirus, il norovirus e la salmonella.
Come spiega Patrizia Laurenti, associato di igiene all’Università Cattolica di Roma, afferma che è importante rispettare i divieti in quanto, quando i livelli di E. Coli si innalzano oltre il limite, possono creare problemi seri al nostro organismo, mediante trasmissione oro-fecale.
Qualora si contrata l’Escherichia Coli, la persona può accusare diversi sintomi, che si presentano entro tre quattro giorni da quando si è esposta ai batteri. Tra questi, possiamo annoverare diarrea, che può variare da lieve e acquosa a grave e sanguinolenta, crampi allo stomaco, dolore, nausea e vomito.
L’E. Coli, infatti, produce una potente tossina che danneggia il rivestimento dell’intestino tenue. Ciò può causare diarrea da lieve a gravi.
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