Si chiama Giulio, è un ragazzino di 14 anni e frequenta la scuola media a Livorno. Come ogni giorno si è recato nella sua classe per frequentare le lezioni, ma un giorno di aprile ha trovato una brutta sorpresa. Lui, autistico, era stato lasciato da solo in classe, mentre i suoi compagni erano tutti partiti in gita. Unico conforto: la presenza del prof di sostegno accanto a lui. Dopo che la sua storia è stata diffusa sui social, è scattata la solidarietà del popolo del web
A ”interpretare” i pensieri di Giulio ci ha pensato qualcuno, Donatella, un’amica dalla mamma di Giulio, perché lui, affetto da una grave forma di autismo, in pratica non parla e non scrive. Sui social ha cominciato a circolare questa ”lettera” con la storia di quello che era accaduto, ma scritta in prima persona come se fosse proprio Giulio a comunicare:
”La mia classe oggi è in gita, io no, nessuno ha avvisato la mia famiglia quindi sono andato a scuola regolarmente e mi sono trovato solo. Peccato mi sarebbe piaciuto molto passare una giornata all’aria aperta, con i miei compagni, in pullman, mi piace tanto il pullman…Ma qualcuno ha deciso che questa giornata non era adatta per me”. ”Ci sono rimasto molto male – continua il post di Giulio – Avrei potuto essere felice oggi…Invece…”.
A scuola parlano di equivoco. La preside ha detto che in passato proprio la mamma del ragazzino aveva chiesto che Giulio non partecipasse a una gita a Firenze perché non adatta per le sue condizioni: ”Tuttavia in altre occasioni come nella marcia per le pari opportunità Giulio invece ha partecipato insieme al resto della classe. Questa di Larderello era una passeggiata nei boschi molto stancante”, ha provato a correggere il tiro ”Tutte le gite e i percorsi educativi sono stati presi in accordo con la famiglia”, ma la risposta della mamma di Giulio è arrivata puntuale e chiara: ”Vero, ma siamo noi di volta in volta a scegliere in base a come sta, non la scuola in automatico”, e ha rimproverato la scuola di aver organizzato tutto senza averne dato informazione.
”La mattina stessa alle 8,20 mi è stato comunicato che la classe era via, in gita, l’insegnante ha chiesto scusa dicendo che si era dimenticata di dirmi dell’escursione e io credo nella sua buona fede, ma queste cose non devono accadere perché un bambino autistico ha una sensibilità straordinaria, molto superiore alla nostra e anche il più piccolo cambiamento lo vive come un dramma”, ha raccontato la mamma del ragazzino autistico.
L’indignazione è scattata subito, e il popolo di internet si è mobilitato per far conoscere la vicenda e sensibilizzare chi di dovere affinché tali episodi vergognosi non accadano più. Così molte persone hanno pubblicato sul loro profilo una foto con la scritta ”Io sono Giulio” o ”Io sto con Giulio” e relativo hashtag. Il caso è addirittura arrivato in Senato, con un’interrogazione parlamentare urgente dei senatori toscani del Pd che hanno chiesto al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di intervenire. Anche il presidente del consiglio Matteo Renzi è intervenuto sulla vicenda twittando: ”Un abbraccio a Giulio e a tutte le persone che vivono sulla propria pelle le sofferenze dell’ingiustizia”.
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