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L’imposta di bollo o Bollo è un tributo che risale alla legislazione degli Stati precedenti all’Unità d’Italia. Era una tassa legata alla carta destinata agli atti pubblici e privati indicati espressamente dalla legge.
L’evoluzione dell’imposta di bollo
Dopo il 1972 da tassa sul consumo della carta, l’imposta di bollo si è trasformata in una tassazione che colpisce una serie di atti redatti in forma scritta e può essere fatta pagare in misura fissa o proporzionale ad un valore. Dal 2007 sono uscite di scena le vecchie marche da bollo. Dallo stesso anno è possibile pagare l’imposta ad intermediario convenzionato con l’Agenzia delle entrate, che ne rilascia, con modalità telematiche, apposito contrassegno – anche virtuale.
L’imposta di bollo sui conti correnti
L’ambito di applicazione che maggiormente colpisce il contribuente è rappresentato dall’imposta di bollo su conti correnti, libretti di risparmio e più in generale i prodotti finanziari – anche perché, al di là del nome, si può considerare come una patrimoniale sui risparmi.
Sui conti correnti e i libretti di risparmio bancari o postali intestati a persone fisiche, l’imposta di bollo fissa è di 34,20 euro all’anno. Sugli altri prodotti finanziari – compresi i conti deposito – è pari invece al 2 per mille annuo.
Esenzione dall’imposta di bollo su c/c e prodotti finanziari
L’imposta di bollo non è applicata ai conti correnti e libretti di risparmio che hanno una giacenza media annua inferiore ai 5.000 euro. In caso di conto cointestato da 2 persone la giacenza non deve superare i 10.000 euro. L’imposta di bollo non è dovuta, indipendentemente dal valore della giacenza media annua, per i conti di base – possono essere aperti da chi ha un Isee inferiore agli 8.000 euro.
Sono esenti dall’imposta di bollo anche alcuni prodotti finanziari, come le polizze vita tradizionali, i piani individuali pensionistici e i piani individuali di risparmio o PIR – questi ultimi a condizione che vengano detenuti per almeno 5 anni e rispettino precisi limiti quantitativi in relazione alla composizione del portafoglio titoli.
Principali esenzioni dall’imposta di bollo su documenti
Diversi documenti sono esenti dall’imposta di bollo. Come la carta d’identità, la denuncia di successione, gli atti costitutivi e modificativi dello statuto delle società cooperative e dei loro consorzi, gli atti, documenti e registri delle società cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi – per un quadro completo dei documenti esenti da imposta di bollo vi rimando a questo elenco pubblicato dall’Università di Perugia.