Nella lunga carriera del presidente Silvio Berlusconi alla guida del Milan ci sono stati diversi esoneri a stagione in corso, soprattutto negli ultimi anni. Dalla stagione 1984/1985 ad oggi il presidente Berlusconi ha cambiato dodici allenatori e Cristian Brocchi sarà la sua tredicesima scelta ma ecco quali sono stati gli esonerati durante una stagione.
Nils Liedholm, il primo allenatore dell’era Berlusconi, durò quasi tre anni sulla panchina rossonera. L’allenatore svedese iniziò la sua avventura a Milanello nella stagione 1984/1985, concludendo la stagione al quinto posto del campionato. La stagione successiva, 85’/86′, il Milan si piazzò addirittura settimo e i rapporti tra lo svedese e Berlusconi iniziarono ad incrinarsi. La stagione successiva non parte particolarmente bene e dopo 25 giornate il presidente decide di esonerare l’allenatore svedese e concedere la panchina a Fabio Capello, come traghettatore della squadra.
Dopo l’era di Sacchi, 1 campionato e 2 Coppe dei Campioni, ritorna Fabio Capello alla guida dei rossoneri. Il Milan è una delle squadre più forti di Italia e del mondo, fino all’arrivo di Oscar Tabarez. L’allenatore uruguayano non riesce ad avere il giusto imprinting con la squadra del presidente Berlusconi e dopo solo 11 giornate ha chiuso la sua carriera rossonera, lasciando la panchina, nuovamente, a Sacchi.
Nella stagione del 1998/1999 sulla panchina rossonera si siede Alberto Zaccheroni. L’amore tra il mister romagnolo e Berlusconi non è mai scoccato ma la vittoria del campionato in quell’anno vale la conferma sulla panchina fino alla 22° giornata della stagione 2000/2001 quando Berlusconi decide di sostituirlo con Cesare Maldini ma il Milan, quell’anno, non riesce ad andare oltre il sesto posto.
Cesare Maldini era servito solo come traghettatore della squadra e non viene confermato sulla panchina. La squadra nella stagione 2001/2002 viene affidata al turco Fatih Terim. Una scelta azzardata visti i precedenti con gli allenatori stranieri ed infatti dopo solamente 10 giornate il turco viene sostituito da Carlo Ancelotti che comincerà un’era vincente e storica per il Milan.
Nella stagione 2010/2011 il Milan, dopo il terzo posto dello scorso campionato con Leonardo seduto in panchina, decide di nominare allenatore Massimiliano Allegri, ex allenatore di Cagliari e Sassuolo. La prima stagione si conclude con la vittoria dello scudetto nel segno di Zlatan Ibrahimovic. I problemi arrivano la stagione successiva con il secondo posto in campionato nonostante una squadra forte sotto ogni punto di vista. Primo anno scudetto, poi secondo posto e al terzo anno il Milan di Allegri chiude terzo, segno di una squadra che sta piano piano per sciogliersi. La partita persa contro il Sassuolo della stagione 2013/2014 è la goccia che fa traboccare il vaso Berlusconi che decide di cambiare, la quinta volta in 28 anni, allenatore e affida la panchina a Clarence Seedorf.
Dopo le stagioni deludenti di Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi, sulla panchina del Milan approda l’ex interista Sinisa Mihajlovic, autore di una grande stagione con la Sampdoria. Il Milan spende tanto ma male nel mercato estivo e gli obiettivi rossoneri non sono all’altezza ed in linea con il livello tecnico della squadra. La sconfitta contro la Juventus è fatale per Mihajlovic che, nonostante abbia conquistato la finale di Coppa Italia, viene esonerato a sei giornate dalla fine, al suo posto arriva Cristian Brocchi.
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