Esplosa la diga centrale idroelettrica a Kherson, evacuati i residenti della zona per il rischio di inondazioni. Secondo le autorità ucraine entro 5 ore l’acqua potrebbe raggiungere situazioni critiche.
Intanto nella notte decine di bombardamenti hanno interessato sia il territorio russo che ucraino determinando diversi danneggiamenti da entrambe le parti. Nella notte sui cieli ucraini è tornato a suonare l’allarme antiaereo, l’allarme è durato per più di quattro ore.
Alexander Prokudin, capo dell’amministrazione statale regionale nella regione di Kherson ha lanciato l’allarme per l’esplosione della diga centrale idroelettrica che si trova precisamente a Kakhovskaya.
Alexander Produkin ha annunciato l’evacuazione immediata di tutti i residenti che si trovano nella riva destra del Dnepr, a causa della minaccia di possibili inondazione.
Ha annunciato poi che è impossibile evacuare la riva sinistra al momento perché si trova sul suolo occupato dai russi.
I russi e l’Ucraina in merito all’esplosione della diga si lanciano accuse a vicenda, al momento non è chiaro perciò cosa sia realmente avvenuto.
Il Kiev Independent ha riportato la notizia che secondo il comando operativo meridionale dell’Ucraina a far saltare la centrale idroelettrica sono state le forze russe.
La situazione è molto delicata e allarmante a causa dell’entità della distruzione, della velocità e del volume dell’acqua e della possibilità di eventuali inondazioni.
Secondo quanto riportato da RIA Novosti e dalle dichiarazioni del sindaco Vladimir Leontiev la situazione non sarebbe così allarmante e solamente la parte superiore dello stabilimento sarebbe stato danneggiato mentre la diga sarebbe intatta.
Questa diga è una delle strutture più grandi presenti sul territorio ucraino, si trova sul fiume Dnipro ed è strategicamente fondamentale perché fornisce acqua a tutta la penisola della Crimea che è annessa alla Russia.
La polizia nazionale dell’Ucraina ha esortato i cittadini a evacuare la zona e a spegnere gli apparati elettrici. La nota è stata diffusa su Telegram dove si è reso noto anche le zone da evacuare che sono: Mykolaivka, Lyovo, Olhivka, Tyanginka, Ivanovka, Poniativka, Poniativka, Tokarivka, Sadove, Prydniprovske e una parte della città di Kherson.
Zelensky ha convocato una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza nazionale, lo riporta Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale. La notizia è stata diffusa dai media ucraini. Secondo quest’ultimi l’acqua raggiungerà uno stato critico entro le prossime 5 ore.
RIA Novosti ha diffuso la notizia che l’esercito russo ha distrutto 28 carri armati e oltre 1500 soldati ucraini nel tentativo di respingere un attacco ucraino nella direzione di Yuzhnodonets. Le notizie sarebbero state rese note dal ministero della Difesa russo.
Il comando dell’Aeronautica ucraina, che è stato citato dall’agenzia Unian, ha riportato la notizia che da mezzanotte del 6 giugno fino alle 4 del mattino è tornato a suonare l’allarme antiaereo su tutta la nazione.
Le zone interessate dall’attacco di sta notte sono, oltre la Capitale, anche Odessa, Kherson, Mykolaiv, Chernihiv, Poltava, Sumy, Kharkiv, Donetsk, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia.
La difesa ucraina avrebbe distrutto tutti i missili da crociera lanciati da russi verso il territorio ucraino, in totale sarebbero 35.
L’amministrazione militare di Kiev ha riportato che sulla Capitale sono stati individuati 20 bersagli aerei che sono stati tutti distrutti, nessuno di loro ha raggiunto l’obiettivo previsto.
La caduta dei detriti ha provocato diversi danni soprattutto nel quartiere Desnyan dove l’asfalto e le linee elettriche dei filobus hanno riportato danneggiamenti, così come le vetrine di diversi negozi sono state parzialmente danneggiate. Al momento non sono state registrate vittime o feriti.
Secondo quanto riportato da Vyacheslav Glaskov, governatore di Belgorod regione russa, il villaggio chiamato Novaya Tavolzhanka è irraggiungibile a causa dei bombardamenti dell’esercito ucraino.
Secondo le autorità locali ci sarebbero ancora 100 persone, non appena la situazione si calmerà cercheranno di convincere queste persone a lasciare la zona per andare in zone più sicure. La notizia è stata riportata dalla Tass.
Igor Konoshenkov, ministro della Difesa russo, ha dichiarato che due gruppi di sabotatori hanno tentato di infiltrarsi nell’area che si trova vicino al villaggio senza però ottenere successo perché l’esercito li ha respinti.
Un video però del Corpo dei Volontari Russi parla che il gruppo avrebbe preso il controllo del villaggio e che è anche stato ucciso un colonnello russo di nome Andrey Stesev.
La notizia della morte dell’ufficiale russo è stata confermata dall’intelligence di Kiev, l’uomo un alto ufficiale di 52 anni sarebbe stato ucciso nella regione di Belgorod, al villaggio di Novaya Tavolzhanka. La notizia è stata riportata dal Kiev Independent.
Maliar, su Telegram, ha lanciato un nuovo messaggio in cui fa sapere che le forze ucraine hanno condotto diverse offensive sul fronte orientale con diversi progressi dell’esercito ucraino.
L’esercito dell’Ucraina si starebbe muovendo lungo il fronte in direzione di Bakmut, una delle città che è stata l’epicentro di questa guerra.
La conferma dell’avvicinamento dell’Ucraina alla città è arrivato anche da Prigozhin, capo della Wagner, che ha ripotato che le truppe ucraine stanno avanzando vicino alla città, a seguito dell’allontanamento delle truppe russe dopo che un mese fa hanno dichiarato di aver preso il controllo totale della città.
Mette Frederiksen, premier danese, ha commentato la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi che è stato inviato a Kiev da Papa Francesco, secondo lui non c’è ancora nessun segnale dalla Russia di una possibile pace.
Le sue dichiarazioni arrivano al termine dell’incontro avvenuto con il presidente Joe Biden alla Casa Bianca, e ha anche aggiunto “Siamo tutti interessati alla pace, ma bisogna essere in due per ballare il tango”.
Alexey Likhachev, direttore della compagnia elettrica statale della Russia, Rosatam, è arrivato a Budapest per avviare i colloqui con Viktor Orban, il primo ministro ungherese.
La notizia è stata resa nota da Telex che ha anche aggiunto che i due hanno discusso sulla possibilità di ampliare la centrale nucleare presente in Ungheria, in particolare quella di Paks.
Sia il primo ministro che il governo hanno intenzione di garantire la messa in funzione di altre nuove unità Paks entro il prossimo decennio, questa informazione è arrivata direttamente da Peter Szijjártó che ha partecipato ai colloqui.
Secondo il quotidiano giapponese Nikkei la Russia starebbe riacquistando armi precedentemente vendute sia dall’India che dal Myanmar. L’intento sarebbe quello di utilizzare questi armamenti nella guerra in Ucraina.
Secondo il quotidiano nel 2022 ha già riacquistato carri armati e missili. L’acquisto di questi armamenti militari servirebbe a compensare le perdite avvenute dall’inizio della guerra.
La Russia riacquisterebbe perciò prodotti più vecchi anche dell’era di Stalin da utilizzare nel conflitto, e per farlo si sta affidando ai governi amici.
Sempre secondo il quotidiano giapponese la Russia starebbe aggirando le sanzioni occidentali sulla produzioni di armi, acquistando gli armamenti da Paesi intermediari.
Gli Stati Uniti d’America stanno lavorando alla realizzazione di un pacchetto di 37 milioni di dollari in assistenza per la sicurezza informatica della nazione Ucraina.
A riportare la notizia è stato il Kyiv Indipendent che ha riportato le parole del ministro degli Esteri ucraino. L’inizio di questa nuova fase ha avuto il via a seguito dell’incontro avvenuto tra funzionari ucraini e statunitensi a Tallin che si trova in Estonia.
Il nuovo pacchetto permetterà all’Ucraina di mettersi ancora più in sicurezza visto che la Russia più volte ha utilizzato attacchi informatici nella guerra contro l’Ucraina, ad esempio prendendo di mira strutture militare, la logistica, i database governativi e altre risorse informative.
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