Nella forte esplosione di un’autocisterna piena di liquido infiammabile seguita da un incendio, avvenuta ieri sulla Salaria a Rieti, in un distributore di benzina, sono morte due persone e 18 sono rimaste ferite. Alla tragedia generale si è aggiunta quella personale del fratello del pompiere Stefano Colasanti, una delle vittime, che ha scoperto la sua scomparsa accompagnando il questore di Rieti alla stazione di servizio travolta dal rogo.
‘L’autocisterna si è trasformata in una bomba’, è con queste parole che il questore di Rieti, Antonio Mannoni, ha commentato l’esplosione del distributore di benzina nei pressi di Borgo Quinzio.
Un terribile presagio
Proprio il giorno prima dello scoppio, Stefano Colasanti aveva partecipato ad alcune esercitazioni, presso la caserma di Rieti, simulando il decesso per la deflagrazione di una cisterna Gpl. ‘Lui faceva il morto durante la simulazione dei soccorsi per l’esplosione di una cisterna di Gpl’, ha spiegato un collega. Colasanti era nei Vigili del Fuoco da 21 anni ed era molto apprezzato. Era anche un sindacalista della Uil e un allenatore della squadra di calcio a 5 femminile del Cittaducale.
Il Destino è stato incredibilmente beffardo con Colasanti: il giorno della tragedia non era in servizio, non faceva parte della squadra che ha operato sull’impianto di via Salaria, era diretto verso Roma. Quando si è trovato davanti alla tragedia ha deciso di fermarsi ad aiutare le persone coinvolte. Con buona probabilità è stato travolto dalla seconda deflagrazione.